L’emorragia demografica che Gorizia sta vivendo, siamo ormai abbondantemente sotto i 35 mila abitanti, è il primo e grande segnale che le politiche attuate dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite in questi anni, hanno fallito. Al dato numerico della popolazione residente, aggiungo anche il dato di fatto della preoccupante e, a mio modesto parere di cittadino so che verrò smentito dagli insigni scienziati epidemiologici, incidenza di patologie tumorali che colpiscono la popolazione della Regione Friuli Venezia Giulia e che riguarda anche Gorizia, per i cui dati rimando al registro dei tumori tenuto dal CRO di Aviano consultabile, anche se non proprio aggiornato, online.
A Gorizia non ci sono più industrie, al loro posto centrali termoelettriche e ditte di rifiuti in mezzo alle case (via Trieste, Piedimonte). Bassissima ricaduta occupazionale al prezzo del sacrificio della salute degli abitanti di Gorizia, ambiente e paesaggio, vero patrimonio della città, svenduti e devastati da speculazioni e imprese che trovano le “porte aperte” a Gorizia grazie a varianti (come la famosa 36) e a un PRGC favorevole (non certo ai cittadini e al territorio).
Intanto l’economia del territorio è allo stremo… così come lo è anche l’ambiente! Non c’è stato nemmeno, con la nuova (si fa per dire) giunta Ziberna, un ricambio nella delega all’ambiente. Per l’attuale assessore è il terzo mandato consecutivo (15 anni) eppure i problemi vecchi rimangono e nuovi se ne aggiungono in tutti i quartieri cittadini (Sant’Andrea, Sant’Anna, Piedimonte, Montesanto).
Rimane il problema del Livarna: che fine hanno fatto i monitoraggi, le analisi congiunte delle due agenzie di protezione dell’ambiente italiana e slovena?
Rimane il problema dello sforamento delle polveri sottili nel centro urbano, che proprio in questo periodo ha richiesto l’adozione di limitazioni al traffico veicolare, figlio, anche ma non solo, della mancata revisione del piano del traffico per la quale il Comune è inadempiente da tempo (Codice della Strada).
Rimane il problema della bonifica dell’amianto: in quale stato versa per esempio la caserma di via Duca d’Aosta? Esiste un piano programmatico congiunto con i Comuni contermini della Slovenia? Perché, si sa, le fibre di amianto che restano sospese nell’aria e sono trasportate dal vento non conoscono confini.
Rimane il problema delle emissioni a biomassa solide e oleose già presenti e funzionanti a Sant’Andrea e del loro impatto sull’ambiente, in particolare, ma non solo dei nuclei abitati di Sant’Andrea Gorizia e Savogna d’Isonzo.
L’episodio di mercoledì 24 gennaio accaduto nel quartiere di Piedimonte è solo l’ultimo in ordine di tempo. Emissioni di particolato, poi ricadute ricoprendo con una coltre di polvere e filamenti brillanti il suolo, le auto e le case, i giardini e gli orti: che cosa hanno respirato le persone? Quali attività, che producono simili polveri, sono state autorizzate a Piedimonte in mezzo alle case? Sulla natura e sui pericoli per la salute verrà chiesto all’amministrazione comunale di rendere conto con un’interrogazione al prossimo consiglio comunale, il 5 febbraio, dal consigliere del Forum Andrea Picco.
È questo il futuro di Gorizia? Siamo veramente la periferia del Friuli Venezia Giulia, buona solo per ospitare impianti di produzione di energia, molto poco rinnovabile e pulita, e imprese che trattano rifiuti anche pericolosi, tra l’altro dislocate nel centro urbano? Sono forse queste attività su cui punta l’economia goriziana? Data l’esiguità del territorio si può parlare di “zona industriale” di un’area posta all’interno del bacino idrografico del fiume Isonzo, a ridosso delle case di Savogna d’Isonzo e Sant’Andrea (Gorizia)?
Se in quei 14 mila 430 mq di terreno, in cui la Tei Energy propone una nuova centrale termoelettrica da 148 MW termici a gas metano, vicino all’Isonzo, a prati stabili, a case si fosse progettato per esempio un parco fotovoltaico, non sarebbe stato meglio?
Domande, sempre domande …ma quando avremo delle risposte? L’ho scritto e lo ripeto: di che cosa si occupa la politica goriziana? Chi tutela i cittadini e il territorio goriziano? Spero sempre in una reazione dei cittadini a partire dal prossimo consiglio comunale del 5 febbraio, mi piacerebbe che una volta tanto si presentassero singole persone e famiglie, i pochi rimasti, in Comune a porre le domande e ad esigere le risposte! Stefano Cosolo
La foto utilizzata in questo articolo appartiene a un cittadino goriziano che ha denunciato il fatto su Facebook. Potete leggere le conversazioni sulla questione
Salve ragazzi, vi seguo con una certa assiduità, ma questa è solo la terza o quarta volta che commento uno dei vostri pezzi. Lo faccio per chiedervi se in questo momento, alla luce di quello che quotidianamente raccontate a proposito di Gorizia, convenga pensare a un investimento immobiliare (da intendersi come acquisto casa) nella vostra città. Ho avuto il piacere di conoscerla qualche mese fa e, pur se piccola e con un numero di abitanti decisamente contenuto, ne ho ricavato una gran bella impressione. Per merito del paesaggio, così pieno di verde e parchi in cui poter trascorrere qualche ora all’aria aperta, del suo essere così spiccatamente “bike friendly” e della sua natura di città che, tagliata in due dal confine come è, ha una controparte con lingua, cultura e usi diversi. Poi, però, mi son reso conto proprio seguendovi che sotto questa graziosa immagine da cartolina, la città presenta diversi problemi, che non sono di poco conto dal momento che hanno un impatto non trascurabile sulla salubrità dell’ambiente e la salute dei suoi cittadini.
Vi sarei estremamente grato se riusciste a dipanare le mie perplessità o quantomeno a tratteggiarmi un quadro più completo a proposito di Gorizia.
Grazie in anticipo e complimenti per la qualità dei contenuti che offrite lungo queste colonne.
Un caro saluto
Luca
Scusa Luca ti rispondo solo adesso. Come hai detto giustamente il patrimonio vero di Gorizia è dato dall’ottima posizione geografica e dal paesaggio. Per questo lottiamo per evitare ulteriori cementificazioni e speculazioni con attività che a fronte di bassissime ricadute occupazionali hanni comunque un impatto ambientale rilevante. Gorizia a mio avviso è un bel posto dove vivere e li sarà ancora di più se arriveranno persone con nuove idee e culturamente “aperte”. Abbiamo un fiume stupendo, l’Isonzo, da salvaguardare e valorizzare, abbiamo tutta la parte slovena (N. Gorica e San Pietro) con la quale iniziare e perseguire politiche ambientali, economiche e sociali comuni. Come in altre parti ci sono problemi che io personalmente individuo nella mentalita di una classe politica retrogada e inadeguata, intenta più a rievocare pericolose e inaccettabili retoriche del passato piuttosto che aprirsi all’Europa e al mondo e pensare al presente e al futuro. Ma su questo ci stiamo lavorando. Passa a trovarci che ci conosciamo di prsona e facciamo una chiacchierata
Ciao b.domenica