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Incontro sul Tribunale di Gorizia, tra assenze e presenze, sorge un dubbio: dobbiamo fidarci dei politici locali? Basta una lettera al Ministro della Giustizia?

12 Gennaio 2018 by Redazione 1 commento

Organizzato dall’amministrazione comunale di Gorizia, mercoledì 10 gennaio si è tenuto, presso la sala del consiglio comunale, un incontro pubblico per discutere una strategia comune sulla vicenda del trasferimento a Udine delle competenze in materia fallimentare anche per il territorio di Gorizia. Come è noto, infatti, in conseguenza di una recente legge delega di riforma del diritto fallimentare, è molto probabile, anche se non c’è allo stato ancora la certezza, che la giurisdizione fallimentare del Tribunale di Gorizia, oggi esercitata non da una apposita sezione ma da un giudice delegato, verrà assorbita dal Tribunale di Udine.

All’incontro hanno partecipato, oltre al sindaco di Gorizia, alcuni sindaci dell’Isontino, diversi consiglieri regionali, liberi professionisti, vicepresidente della Camera di Commercio di Trieste e Gorizia, autorità del Tribunale, alcuni rappresentanti degli ordini professionali, delle imprese e dei sindacati operanti nel nostro territorio. Diversi i giornalisti presenti in aula. Praticamente assenti i cittadini: ho contato quattro persone compreso il sottoscritto. Un segnale non certo positivo, quest’ultimo, perché conferma il distacco dei cittadini da temi concreti e importanti per la comunità, quali, nel caso specifico, la vita delle imprese e l’efficienza della giustizia, elemento quest’ultimo fondamentale per l’economia.

Spiego perché ho avuto l’impressione di “poca credibilità” della politica locale. Premetto, senza dilungarmi troppo perché la vicenda l’ho già raccontata in un post precedente di alcuni giorni fa, che tutti i tecnici del settore, presenti nella sala del consiglio comunale, hanno confermato e ribadito che il vero tema è la ridotta dimensione del bacino di utenza del Tribunale di Gorizia: l’orientamento legislativo è oggi quello di accorpare materie e funzioni in tribunali medio-grandi al fine di garantire pool di giudici specializzati in determinate materie, questo sia in ambito civile sia in quello penale,  in grado di formarsi adeguatamente e, quindi, esercitare le rispettive funzioni in modo competente e funzionale alle esigenze della comunità. È stato pertanto unanime il riferimento, da parte di coloro che operano nel settore giustizia, alla centralità del tema dell’allargamento della circoscrizione territoriale del Tribunale di Gorizia, piuttosto che a singoli settori o materie dell’attività giurisdizionale. Non solo: la preoccupazione è che l’eliminazione di alcune competenze rappresenti l’inizio di un progressivo smantellamento del presidio, sicché non meraviglierebbe se poi, tra qualche anno, l’intero Tribunale venisse chiuso.

Considerato che, come ha ricordato Silvano Gaggioli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Gorizia e memoria storica di questi fatti perché di essi fu testimone diretto, nel 2012 e successivamente, furono proprio, in particolare, esponenti regionali del PD e del PDL ad opporsi all’allargamento della circoscrizione goriziana, ho ascoltato con particolare interesse gli interventi dei politici presenti, vista la cospicua presenza proprio di esponenti delle forze politiche citate.

A partire dalla proposta di lettera da inviare al Ministro della Giustizia Andrea Orlando,  preparata dal sindaco di Gorizia, per arrivare in particolare agli interventi dei parlamentari Fasiolo e Brandolin, di quello dell’Assessore Vito e dei consiglieri regionali Marin e Moretti, mi sembra di poter affermare che non è affatto emersa la volontà decisa e convinta di portare avanti un’azione politica sul punto centrale della questione, ovvero l’allargamento della circoscrizione di competenza del Tribunale di Gorizia. L’impressione che diversi partecipanti siano intervenuti proprio per accertarsi che a Gorizia non sia in atto una mobilitazione popolare, magari supportata da qualche forza politica o categoria professionale, in tal senso. Preoccupazione immagino subito rientrata visto il tenore dell’incontro e l’esiguo numero dei partecipanti.

C’è dunque da fidarsi? Se nel 2012   proprio i partiti dell’area di centro destra e di centro sinistra, ben rappresentati all’incontro, si schierarono contro la riforma giudiziaria per difendere il territorio friulano, non certo le ragioni della giustizia, a fronte della proposta di un contenuto allargamento della competenza di Gorizia, possiamo credere che, oggi nel 2018, siano proprio esponenti di quei partiti disposti ad impegnarsi per salvare e risollevare le sorti del Tribunale di Gorizia?

Una riflessione, infine, anche sulle assenze. Anzi una domanda. Sull’argomento impresa e giustizia, quindi sul futuro dell’economia a Gorizia e nell’Isontino, la sinistra e il m5s non hanno nulla da dire?

Insomma sia le assenze, sia le presenze e la sostanza degli interventi di esponenti politici “scaduti” (i parlamentari) e di altri “in scadenza” (regionali), sia la scarsa propensione di questi ultimi, emersa dagli interventi, ad impegnarsi per una battaglia politica per rivendicare quella scelta originaria del legislatore del 2012, poi vanificata dall’intervento delle potenti segreterie regionali dei partiti,  mi fanno dubitare fortemente che da questo incontro siano usciti l’intento e la volontà di perseguire realmente la causa dell’efficienza della giustizia, ovvero la consapevolezza  dell’importanza di una equa distribuzione dei presidi nell’ottica della teoria della “giustizia di prossimità” come temperata dalle equilibrate dimensioni degli ambiti di competenza.

La proposta. Oltre alla lettera al Ministro della Giustizia e magari anche una visita a Roma per perorare la causa e spiegare la situazione di questo territorio e del relativo tribunale, ritengo che i politici locali, in occasione delle ormai prossime elezioni politiche, debbano esigere dai rispettivi partiti che venga messo nero su bianco nei programmi elettorali, l’impegno, da portare avanti nella prossima legislatura,  a modificare la circoscrizione di competenza del Tribunale di Gorizia allargandola al territorio di Palmanova e Cervignano riprendendo l’originario testo della legge delega del 2012. Lo faranno? Stefano Cosolo

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Archiviato in:cronaca, featured, politica locale, politica regionale, recenti Contrassegnato con: gorizia, politici regionali, sezione fallimentare, silvano gaggioli, tribunale

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Commenti

  1. Fiore dice

    12 Gennaio 2018 alle 7:41

    Per come viene amministrata da molti non tutti la giustizia nel tribunale di gorizia in parecchi potrebbero essere mandati al sud a vedere se la loro protervia prepotenza e abuso di potere avrebbe vita lunga come ha avuto per molto tempo alcune persone che fanno; l bello e ol cattivo tempo rendendo al cittadino comune la vita impossibile ci sono persone per bene ma alcune io chiederei a chi di competenza di sedere in qualche aula di quakche tribunale del sud a gorizia non devi dire a quelle persone quello che pensi e se hai denaro nessuno ti tocca a gorizia come da altre parti corre sul filo del rasoio ma si sa che la verita ad alcuni di questi signori non piace un po di sole e aria senza umidita male non gli farebbe ma se sa lor signori sono intoccabili cosi e la vita

    Rispondi

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