Apprendo dal quotidiano Il Piccolo del 9 gennaio, di un nuovo progetto industriale, una nuova centrale a gas naturale per la produzione di energia elettrica che potrebbe sorgere a Sant’Andrea, materializzatasi improvvisamente dal nulla, all’insaputa di tutti.
Ma proprio tutti? Leggiamo nell’articolo “A oggi, è bene specificarlo, siamo ancora nella fase delle ipotesi…tanto che né il Comune di Gorizia né il Consorzio di sviluppo industriale ed artigianale di Gorizia – interpellato in proposito – hanno ricevuto per il momento informazioni o documentazioni in merito”.
Faccio una breve ricerca in internet e mi si apre la pagina con l’indirizzo http://www.staffettaonline.com/articolo.aspx?ID=279478 di una rivista on line che si chiama “Staffetta quotidiana- dal 1933 quotidiano delle fonti di energia” dove trovo un articolo intitolato “Centrali, 148 MW a Gas per Consorzio Gorizia chiesta la via al Minambiente” datato mercoledì 3 gennaio 2018.
Copio e incollo l’inizio, perché per leggere il seguito occorre abbonarsi. Con grande meraviglia, rispetto a quanto letto nel Piccolo, il pezzo esordisce con questa affermazione: “Una nuova centrale a gas da 74,8 MW e 148 MWt per approvvigionare il Consorzio di Sviluppo Industriale e Artigianale di Gorizia. Il progetto lo ha presentato la TEI Energy al ministero dell’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale.”
Cliccando sul sito del Consorzio di Sviluppo Industriale, leggo che esso è una compagine sociale costituita, tra gli altri dal Comune di Gorizia (42,368%), Camera di commercio, Carifvg, ed altri.
La domanda sorge spontanea: ma allora il Comune sapeva? Che cosa c’è di vero sul fatto che, addirittura, la nuova centrale a gas servirà ad approvvigionare il Consorzio? Se tutto ciò è vero perché i cittadini o, almeno, i loro rappresentanti, cioè il Consiglio comunale non sono stati informati?
Ma le domande si moltiplicano e si legano ad altre.
Nei primi giorni di ottobre 2017 il consigliere del Forum, Andrea Picco, chiedeva agli uffici comunali di conoscere quali sono, attualmente, gli impianti di produzione di energia da fonti “non rinnovabili” (come il metano) e da fonti “rinnovabili” (come le biomasse solide o oleose), in attività nel territorio del Comune di Gorizia. In particolare chiedeva di conoscerne la loro dislocazione, la proprietà, il titolo autorizzativo, la tipologia industriale, l’anno di entrata in funzione e il tipo di controlli ambientali previsti e attuati. Veniva richiesto anche uno storico di tali impianti al fine di conoscere anche quali di questi non sono più in attività, le modalità di dismissione e lo stato in cui versano le relative aree.
Notizie, queste, richieste per far luce sullo stato dell’ambiente di Gorizia e del suo territorio, non solo di Sant’Andrea, comunque il quartiere più prossimo a tali impianti, alla luce della nota vicenda delle due centrali a biomassa e degli impianti di trasformazione dei rifiuti di alluminio in end of waste e di raffinazione della relativa materia prima secondaria, situati in via Trieste all’interno del centro abitato: per la cronaca, ad oggi, il Comune di Gorizia non ha ancora risposto.
Apprendo che la futura centrale a gas naturale per la produzione di energia elettrica potrebbe sorgere proprio dove precedentemente ne sorgeva un’altra, la Elettrogorizia sempre a metano da 57 MW, che poi, evidentemente esaurita la sua “vena d’oro”, si racconta sia stata smantellata e trasferita in Africa.
Quale l’impatto di queste centrali in via di realizzazione e delle altre, presenti e passate, sulla salute dei cittadini non solo di Sant’Andrea ma di tutta la città? Ai posteri l’ardua sentenza, mi vien da pensare.
Intanto, leggiamo dal Piccolo, che “al termine della fase di screening si è rilevato che la realizzazione e l’esercizio della Centrale Termoelettrica, non produrrà alcun effetto negativo sugli habitat e sulle specie di flora e fauna presenti nelle aree protette considerate” (il fiume Isonzo e la sponda attigua all’impianto). Sarà interessante, a questo proposito, leggere la documentazione per apprezzarne le fonti e il metodo di analisi. Lo stesso dicasi per la salute e la sicurezza delle persone, nella speranza di trovarne qualche accenno. Confortante, si fa per dire, la notizia che il “pubblico”, entro il 3 febbraio, potrà presentare osservazioni: trasparenza e democraticità nei processi decisionali in materia ambientali sono così garantiti anche in questo caso!
Dal sito della Tei Energy S.p.A. scopro, infine, che Elettrogorizia S.p.A. era una partecipata della società oggi proponente questo progetto industriale che, poi nel settembre 2016, è confluita, appunto, in Tei Energy S.p.A. e che quest’ultima è stata “ costituita alla fine del 2001 dal gruppo Trafigura per sfruttare gli effetti ed i vantaggi derivanti dalla deregolamentazione e dalla liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, con l’intento di far diventare la società un nuovo giocatore in questo mercato in via di sviluppo”.
Come dire: noi giochiamo, voi siete il pubblico. E l’arbitro? Stefano Cosolo
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