Dopo la notizia apparsa sulla stampa locale qualche giorno fa del progetto per una nuova Centrale Termoelettrica, di potenza termica pari a 148 Mwt, che la società TEI Energy S.P.A. intende realizzare nell’ area del Consorzio di Sviluppo Industriale e Artigianale di Gorizia (C.S.I.I.A) nel quartiere di Sant’Andrea (Consorzio partecipato, tra gli altri dal Comune di Gorizia per una quota pari al 42,368%), sono andato a leggere la documentazione presentata al Ministero dell’Ambiente per l’avvio della procedura di Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale, c.d. “screening”, fase preliminare in quanto questo impianto può anche essere autorizzato senza seguire la procedura della V.I.A.
(http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1720/3044).
L’importanza della V.I.A. Non dimentichiamo che, proprio nel caso delle biomasse e dell’impianto di trattamento di rifiuti di alluminio in via Trieste, questa importante procedura non trovò, in maniera sorprendente visto l’impatto ambientale e la normativa europea, considerazione e applicazione da parte delle amministrazioni locali (Comune, Provincia, Regione). La procedura V.I.A. è strutturata sul principio dell’azione preventiva, in base al quale la miglior politica ambientale consiste nel prevenire gli effetti negativi legati alla realizzazione dei progetti anziché combatterne successivamente gli effetti. Essa è concepita per dare informazioni sulle conseguenze ambientali di un’azione, prima che la decisione venga adottata, influenzandone l’esito e prevedendo la partecipazione, al processo decisionale, della popolazione dei territori interessati. L’obiettivo del processo V.I.A. è proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita.
La localizzazione dell’impianto. Il progetto ricade in un’area del Consorzio di sviluppo industriale, segnatamente “zona omogenea D.1 – Insediamenti industriali di interesse regionale” . Il problema dell’area del Consorzio è che si trova a pochi metri dal fiume Isonzo, da una parte e, dall’altra, ad una minima distanza dal nucleo abitato di Sant’Andrea e, conseguentemente, di tutta la città.
Il problema dell’inquinamento ambientale. Il rispetto del limite ecologico deve essere centrale nei processi decisionali a qualunque livello: è una necessità impellente oggi più che mai, imposta a livello internazionale, migliorare le prestazioni ambientali, non già mantenerle quali sono (direttiva 2008/50/CE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 155/2010). Ricordo, a questo proposito, che l’Italia è sottoposta a due procedure di infrazione per la concentrazione di biossido di azoto e particolato atmosferico da parte della Commissione UE. Proprio quell’unica stazione rilevatrice delle polveri sottili rimasta a Gorizia (via Duca d’Aosta, quella di Lucinico è stata eliminata alcuni anni fa), cui si riferisce lo Studio del proponente, ci fornisce già dati tutt’altro che positivi sulla qualità dell’aria a Gorizia, tant’è che proprio in questo periodo i reiterati sforamenti dei limiti delle polveri sottili hanno imposto l’adozione di limitazioni al traffico veicolare. Nulla si sa, invece, delle emissioni in atmosfera prodotte dalle centrali attualmente in funzione a Sant’Andrea.
Le centrali termoelettriche, ai sensi del D.M. 5 settembre 1994, sono classificate tra le industrie insalubri di prima classe. Il testo unico delle leggi sanitarie prevede che “le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi: la prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda classe, quelle che esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato”.
Le centrali a gas naturale sono oggi considerate una valida scelta per la riconversione delle vecchie centrali ad olio combustibile o a carbone ma anch’esse producono emissioni di gas serra e inquinanti in quantità tutt’altro che trascurabili e includono rilevanti quantità di polveri fini. Tra gli altri problemi nelle varie fasi dell’utilizzo del gas metano vi è anche quello della sua dispersione in atmosfera: gas ad effetto serra 21 volte più potente della CO2 (fonte Rivista Chimica e Ambiente 2003). Lo Studio del proponente si limita a considerare, citando proprio il d. lgs. 155/2010, la dispersione in atmosfera degli inquinanti emessi dalla Centrale quali gli ossidi di azoto (Nox) e il monossido di carbonio (CO). Ma la combustione di gas naturale non produce anche polveri fini, meglio denominate PM 10 E PM 2,5? E la dispersione del gas metano? E altri inquinanti come la formaldeide e l’ammoniaca?
Altre criticità. Naturalmente l’impatto ambientale riguarda anche altri fattori, come l’inquinamento acustico (a questo proposito ci si chiede a che punto è, e quale grado di tutela fornisce il piano di zonizzazione acustica comunale?) e quello elettromagnetico. Non bisogna dimenticare, infine, vista la zona dove è dislocato l’impianto, anche i potenziali rischi connessi ad una centrale che funziona a gas, quali fuoriuscite di gas, incendi ed esplosioni. Sorge spontanea la domanda: è giusto che una popolazione sia condannata a vivere con queste preoccupazioni?
Le domande. Chi tutela il territorio e le persone? Da che parte sta l’attuale amministrazione comunale di Gorizia? L’autorizzazione ambientale verrà assoggettata a V.I.A. o è già tutto deciso? Non è forse ora, per porre fine a queste speculazioni, che il Comune di Gorizia metta mano al Piano regolatore, rivedendo le attuali aree industriali inserite nell’area del fiume Isonzo e così prossime al centro abitato? A questo proposito viene da chiedersi se, innanzitutto, a Gorizia serve un Piano industriale, secondariamente se attualmente il Consorzio ne ha uno e, infine, posto che ne abbia uno, in che cosa consiste!
… ah dimenticavo: su questi argomenti Variante 41 non pervenuta! Sarà un caso?
Di tutto questo ed altro parleremo lunedì 22 gennaio 2018 alle ore 20.30 presso la Trattoria Primosic a Gorizia in viale XX Settembre. Stefano Cosolo
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