Non serviva uno stratega, un fine politologo, per comprendere che presto o tardi il tendone allestito al Contavalle si sarebbe riempito. E’ accaduto, molto prima del previsto, tanto che la Caritas ha nuovamente messo a disposizione la sua sala, anch’essa in “overbooking”. Risultato? Da qualche giorno sono ricominciati i bivacchi all’aperto: sì, persone che dormono fuori nel cuore dell’inverno.
La buona notizia è che, come al solito, i volontari si sono attivati per far sì che nessuno debba morire assiderato. Hanno lanciato l’allarme, hanno chiesto coperte e aiuto che in un battibaleno sono arrivati. Superfluo sottolineare che le risposte non sono istituzionali ma, come da migliore tradizione, provengono dalla società civile e dall’associazionismo.
Il Forum, come da copione ironicamente chiamato “Portateli a casa vostra”, ha nuovamente riaperto le porte della sua sede e non sarà l’unico a farlo. Lo ha fatto per un semplice motivo: pur sapendo che ciò non risolve il problema, che ha una dimensione politica oltre che sociale e umanitaria, ha deciso di rimanere umano e di rimandare valutazioni su competenze e responsabilità a un secondo momento, non potendo ignorare che 16 esseri umani altrimenti avrebbero dormito al freddo.
Ma competenze e responsabilità esistono, eccome se esistono, e il fatto che si continui a rimandare una presa di coscienza non le farà scomparire.
Bunker chiuso, Valletta sgomberata, Galleria Bombi sbarrata, bagni chimici negati, tendone e Caritas al completo, parrocchie messe a dura prova… Ma esattamente cosa serve ancora per rendersi conto che i flussi non si arresteranno? ElSa
L’ultimo elenco è incompleto: manca la fontanella chiusa su segnalazione di un gruppo di cittadini modello (Casa Pound).