Al di là delle parole, al di là del vittimismo e dello scarico delle colpe sempre e solo sugli altri (la colpa è sempre della regione, anche della sporcizia delle vie) ogni tanto una dura e cruda verità emerge, nonostante l’amministrazione ci abbia abituato a sorbirci come un tossico veleno la nostra quotidiana dose di propaganda (ci saranno frotte di turisti al castello portati con l’ascensore con a seguire cenetta sul bastione).
I dati demografici parlano di un vero e proprio crollo dei residenti: meno 334, contro il meno 270 dell’anno precedente. Siamo in 34.408 persone, sempre più vecchie e malandate, mentre i giovani scappano. E’ un dato allarmante, non solo perchè la città si spegne e diventa un gerontocomio senza neppure avere gli adeguati servizi per gli anziani, ma perchè inevitabilmente altre istituzioni o reparti ospedalieri chiuderanno o si sposteranno.
E’ emergenza ed è chiaro che tutti i goriziani devono remare nella direzione della ripresa. Ma per farlo bisogna avere tre o quattro idee chiare e perseguirle chiedendo a tutti di lavorare per Gorizia. Invece come spiega il sindaco le ragioni della crisi? Come prima causa indica la caduta delle barriere doganali: ma questo lo si sapeva già prima, da anni si sapeva che con l’entrata della Slovenia in Europa la nostra economia doveva ristrutturarsi e bisognava agire di conseguenza, non sperando ancora nell’assistenzialismo dello stato e in improbabili zone franche; poi il sindaco cita la crisi internazionale, che però ha colpito tutti, compresa la Slovenia dove invece Nova Gorica aumenta abitanti e sviluppa l’economia; poi cita la chiusura del Punto Nascita, ma cosa c’entra con lo sviluppo economico e il numero dei residenti?
Ziberna dice di voler continuare sulla strada di Romoli per una riqualificazione turistica della città. Ma se invece apre galleria Bombi, distrugge la piazza Vittoria e pensa solo ai parcheggi! Se ritiene che il volano della cultura sarà il Medioevo non faremo molti passi in avanti. Insomma manca un’idea e una prospettiva di quello che Gorizia realisticamente può diventare, ma manca anche la determinazione, l’entusiasmo, la capacità di imitare esempi virtuosi presenti in altre città italiane.
Non c’è inoltre la capacità di coinvolgere veramente gli operatori turistici e culturali anche di diversi orientamenti (la proposta di valorizzazione della figura e dell’opera di Basaglia è buona, anche se la fa Franco Perazza); manca un gesto di umiltà, una richiesta di collaborazione. Invece si va avanti a tentoni e dopo pochi mesi sembra che la giunta si sia totalmente spiaggiata. adg
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