Mi turba la questione dei sacchetti a pagamento. In sé è una sciocchezza, è ovvio che le rapine operate da chi decide sono più devastanti e radicali. E allora perchè prendersela tanto, quando contemporaneamente aumentano autostrade, luce e gas?
Il motivo è semplice, nel sacchetto che fanno pagare e che non può essere riutilizzato, che non può essere sostituito da nulla, che ti obbligano quindi a prendere, la gente sente una prepotenza e un’ipocrisia senza limite. In un paese in cui c’è la Terra dei fuochi e i bambini muoiono di cancro senza che nessuno faccia nulla, dove le navi grandi come grattacieli entrano nella laguna di Venezia, dove le polveri sottili sforano di continuo, ecc. ecc. la cura dei mari, al netto del Mediterraneo, pieno di corpi di migranti, è affidata al cittadino che non deve usare plastica, mentre invece la grande industria produce imballi incredibili.
Insomma la sensazione è quella di essere presi in giro, di essere il terminale dell’ipocrisia di una società che attribuisce solo ai più deboli le responsabilità di tutto e la cura del paese. Ma la cosa che più mi sconcerta è lo snobismo della sinistra. I sacchetti non sono un problema, i problemi VERI sono sempre altri, diversi, più complessi di quelli che la gente esasperata esprime.
Io la rabbia della gente non la sottovaluterei per principio. I grandi cambiamenti sociali sono partiti da piccoli divieti, da lievi imposizioni che facevano esplodere un risentimento covato da tempo. Forse non saranno i sacchetti a fare la rivoluzione ma sono un segnale eloquente di quanta rabbia compressa ci sia nel nostro paese. adg
Condivido completamente il senso di questo post.
Senza dubbio la decisione di usare soltanto sacchetti biodegradabili è corretta.
Quello che dà fastidio è l’ipocrisia che sta dietro questa scelta. Si vuol far credere di tutelare l’ambiente ma, purtroppo, questa tutela vien fatta ricadere unicamente sulle spalle dei cittadini mentre su questioni ben più rilevanti nulla viene fatto.
Mi ritengo un’ambientalista convinta ma faccio sempre più fatica ad accettare imposizioni unilaterali dall’alto.
E’ vero, la rabbia sta montando. Lo dice anche il CENSIS nel suo ultimo rapporto annuale.
Mi viene in mente la scena del “Titanic” in cui le persone ballano mentre la nave sta colando a picco.
Forse, è il momento di pensarci…