A Milano si bruciano le palme “della discordia” contro l’africanizzazione e a Barcellona si scende in piazza in solidarietà dei rifugiati. La destra italiana, dalla Lega Nord a Casa Pound, si scaglia contro il progetto di ricostituzione degli spazi verdi a Milano perché le palme vengono dall’Africa e questo sarebbe, a loro avviso, l’ennesimo segno di sottomissione alla cultura “dell’invasore” a scapito di quella italiana. Ditemi che sto soltanto sognando. Nella Catalunya, invece, migliaia di persone hanno manifestato tra le strade di Barcellona per incoraggiare l’accoglienza di rifugiati. Una manifestazione bellissima, un’iniziativa ammirevole. Vorrei ridere, vorrei piangere, vorrei che il mio paese non cedesse alla xenofobia, vorrei che tutti potessero avere la possibilità, almeno una volta nella vita, di uscire dai propri confini, non per forza geografici, ma mentali. Vorrei andare all’estero e raccontare, finalmente, del bellissimo popolo che è quello italiano, vorrei non sentirmi più dire che Italia = mafia e Berlusconi, vorrei che la mia e le prossime generazioni fossero capaci di lavorare insieme contro gli estremismi che ci stanno mettendo l’uno contro l’altro in una inutile guerra tra poveri. Vorrei aiutare il mio paese, ma per ogni piccolissimo passo in avanti che si riesce a fare, subito dopo se ne fanno cento indietro.
Questo post, scritto un anno fa su Facebook da Giulia Calibeo, studentessa, ci riporta alla cruda realtà: in poco più di 365 giorni nulla è cambiato. Anzi, forse sì, ma in peggio.
L’aria che si respira in Italia oggi è viziata, pesante. Siamo tutti sul chi va là mentre le Istituzioni osservano, tollerano, girano la testa dall’altra parte. Per paura? Per superficialità? Per connivenza? Per misconoscenza? Chi lo sa…
Sappiamo però che noi non vogliamo far finta che tutto sia normale, che gruppi come CasaPound e Forza Nuova vengano lasciti liberi di operare in nome di una democrazia nella quale loro sono i primi a non credere.
Siamo per principio contrari a ogni forma di violenza, ma il nostro no allo sdoganamento di idee fasciste è forte è deciso. Per questa ragione aderiamo al corteo antifascista organizzato per sabato a Trieste.
Proprio sabato, infatti, Forza Nuova dovrebbe svolgere in piazza della borsa un comizio elettorale alla presenza del segretario Roberto Fiore.
Anche noi saremo a Trieste per ribadire che A TRIESTE NON C’È SPAZIO PER IL TERRORISMO FASCISTA.
Ora più che mai è necessario fermare l’ondata neofascista, dopo l’attentato terroristico di matrice fascista, razzista e sessista di Macerata si è data una risposta imponente e significativa non solo nella stessa città colpita, attraversata da una grande manifestazione di solidarietà composta da 30.000 persone, ma anche in molte altre città. È soprattutto, ma non solo, da quei fatti tremendi che si sono moltiplicate manifestazioni, presidi, proteste, petizioni, campagne che hanno promosso una presa di posizione netta che contrasti il riemergere di movimenti e partiti che propagandano odio razziale, discriminazioni e violenze verso ogni tipo di diversità etniche, culturali, di genere.
Sappiamo bene chi è Luca Traini, non un pazzo bensì un terrorista fascista, candidato con la Lega di Salvini nel 2017 e con il simbolo di Terza Posizione tatuato sulla fronte. Proprio quella stessa associazione terroristica fondata dall’attuale segretario di forza nuova Roberto Fiore che ora si è detto pronto, a nome del partito, a pagare le spese legali del fascista assassino di Macerata.
Davanti a tutto questo nessuna singola persona o organizzazione che si dichiari antifascista può pensare di sentirsi estranea o non prendere una posizione netta. Scendiamo in piazza in massa, mostriamo che odio e paura non hanno posto in questa città, riaffermiamo il primato dell’antifascismo. Tutto ciò che potrà venire dopo questo sabato sarà frutto della presenza, della vitalità, delle possibilità, dei linguaggi ed immaginari che saremo in grado di portare e trasmettere in piazza.
SABATO 24 FEBBRAIO // ORE 10:30 // TUTTE E TUTTI IN PIAZZA PONTEROSSO!
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