Si consideri un Consiglio comunale di un 12 marzo qualunque, in un comune di un territorio qualunque che, per dimensioni e popolazione (cioè numero di elettori) non conta nulla o quasi, in un periodo di una campagna elettorale qualunque: il risultato è zero.
Zero rappresentanza politica dei cittadini, zero confronto e discussione democratica e approfondita sui temi fondamentali per la comunità come la sanità (ma l’elenco sarebbe lungo), zero interesse ad andare oltre il solito piccolo teatrino dell’attribuzione di ogni responsabilità alla fazione opposta, zero volontà di abbandonare le proprie piccole pseudoideologie di comodo e unire la forze per rappresentare insieme le istanze della comunità goriziana.
Il tema non è da poco: il PAL 2018 (Piano Attuativo Locale), ovvero il fondamentale documento programmatico di riferimento per la sanità ed i servizi socio-sanitari che gli enti locali e le aziende sanitarie dovrebbero elaborare in modo condiviso attraverso un percorso di analisi, partecipazione e consultazione ogni anno.
“Piano Attuativo Locale” …. forse per l’immaginario collettivo è una di quelle noiosissime questioni burocratiche di cui nessuno vuole sentire parlare, vere e proprie “perdite di tempo”.
Poi però, come accade purtroppo spesso a tutti, improvvisamente, il tema della sanità ritorna di attualità quando, sulla propria pelle, si scoprono inefficienze dell’apparato sanitario, carenze nei servizi di assistenza territoriale, disagi nei tempi e nei modi di somministrazione delle prestazioni, malcontento non solo dei cittadini ma anche degli operatori sanitari, sottovalutazione di settori che si occupano di particolari situazioni (cito come esempio quello delle dipendenze ricordato ieri in aula da Picco) avvertendo così, in generale, la distanza tra la struttura istituzionale e il cittadino, di un servizio che, invece, dovrebbe accompagnare la persona lungo tutto l’arco della sua vita e sul suo territorio.
“Piano Attuativo Locale” ….sicuramente non è invece insignificante per i politici locali: la sanità è una delle voci principali del bilancio di una Regione e, quindi, della spartizione politica del potere. Gli ordini che, dunque, vengono dalle segreterie regionali dei partiti, sono chiari e lo si è capito bene ieri sera in consiglio comunale: la sanità non è argomento da trattare in assemblee democratiche come i consigli comunali, ma questione privata tra chi gestisce il potere.
Succede però che una lista civica, il Forum Gorizia, decide di rompere questo muro vergognoso di silenzio e presenta in aula una mozione sul PAL 2018 con tanto di proposte (la potete leggere su questo blog nel post di presentazione del consiglio comunale del 12 marzo).
La reazione è scomposta. Tutti riconoscono lo stato comatoso della sanità goriziana, ma nessuno spiega perché non ha proposto una commissione sul tema o, meglio, un consiglio comunale dedicato solo a questi problemi.
Si capiscono allora:
– la sorpresa dell’Assessore Romano che non riesce a comprendere perché questo argomento deve essere trattato in aula, se ne occupa già lei, basta e avanza, perché mai dovrebbe mettere a disposizione e a conoscenza dei consiglieri comunali la documentazione?
– la conferma del consigliere Cosma che dichiara: a Gorizia le questioni della sanità sono trattate dall’assessore e dal Sindaco.
– il silenzio del PD che non è intervenuto sulla questione, ma che ha incontrato “privatamente” il dirigente dell’azienda sanitaria;
– l’intervento del consigliere della Lega Nord Franco Zotti che in linea con il programma del suo partito si è rivolto contro tutti e tutto: i clandestini, le donne che “producono” pochi figli, gli sloveni che utilizzano il parcheggio dell’ospedale, le zecche che disturbano le gare di motocross, addirittura gli alieni;
– la ferma condanna del comportamento dell’assessore e della giunta da parte dei consiglieri Gaggioli e Traini per non aver avviato nessun iter condiviso, per il bene della collettività;
– il fastidio del sindaco che urla e farfuglia, finge di non capire che oggetto della mozione non è la bocciatura o meno del PAL, ma la totale mancanza della giunta di condivisione con il consiglio su un tema così importante. Nel rispondere alla mozione presentata dal Forum, annuncia in modo scomposto la sua totale contrarietà al PAL 2018 ed il prossimo cambio di governo regionale con la grande “rivoluzione” che porterà, che suona come una minaccia se si pensa ai disastri che la sua parte politica, il centro destra, ha fatto quando governava ( Lega Nord con Fasola e del centro destra con Tondo!)
Alla fine la mozione non passa, nonostante il voto favorevole della parte di opposizione presente in aula al momento del voto (15 su 16).
Centro destra dunque vota compatto contro la mozione per il bene della Nazione, della Patria, della Democrazia e contro le strumentalizzazioni politiche (di chi poi non si è capito visto che la mozione è stata presentata da una lista civica che non partecipa alle elezioni politiche e regionali, e visto che gran parte dei punti, a dire dell’Assessore Romano, addirittura coincidevano con le sue personalissime proposte!).
Comunque per il centro destra obiettivi raggiunti: 1) respinta una mozione che sostanzialmente approvano ma che non possono approvare perché presentata da una forza politica dell’opposizione; 2) scongiurato ogni “pericolo” di sputtanarsi in campagna elettorale; 3) obbedito agli ordini di parte dell’elettorato presente ieri sera in sala del consiglio, con una squadra composta da una decina di militanti di casapound.
Sanità a Gorizia: Bene comune o cosa nostra? SC
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