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Ambiente ed energia: i regali del PD di fine legislatura. Centro destra tace e acconsente

24 Marzo 2018 by Redazione Leave a Comment

È noto che l’Italia è ai vertici in Europa per morti premature ogni anno causate dall’inquinamento atmosferico e, per questo, sotto procedura d’infrazione. Secondo i dati ISPRA 2015 le biomasse solide sono responsabili considerando le sole emissioni di particolato PM 2,5 di numerosissime morti premature e malattie soprattutto nei soggetti più deboli, bambini e anziani.

Non solo. È anche noto che per combattere il riscaldamento climatico esistono diversi tipi di intervento, uno dei quali è quello di una migliore gestione delle risorse naturali del territorio, perché foreste, terreni agricoli, praterie e zone umide possono assorbire un notevole quantità di carbonio. Quando distruggiamo le foreste, inoltre, intacchiamo il loro importante ruolo nel ciclo dell’acqua e nei sistemi idrogeologici, rafforziamo la portata e l’intensità delle alluvioni, dei dissesti idrogeologici, dei processi di desertificazione e dei periodi con forti siccità.

Ebbene nonostante questi non irrilevanti fatti noti, il governo  a guida PD alla fine della precedente legislatura (la XVII^) ha pensato bene di lasciarci un ultimo regalo: il Testo unico forestale, un decreto legislativo recante disposizioni sulla revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di Foreste e filiere forestali, in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154.

Leggiamo: “La Repubblica riconosce il patrimonio forestale nazionale come bene di rilevante interesse pubblico” si legge….ma per quale fine?

Presto detto: la legge è finalizzata a “incrementare la valorizzazione economica del patrimonio forestale e il sostegno alle sue filiere” ed è quindi una vero “lasciapassare” per lo sfruttamento economico ed energetico anche di aree boschive prima rigorosamente tutelate. Da capire poi, alla luce anche del nuovo Governo,  quanto e come saranno incentivate le fonti da biomassa dal decreto sugli incentivi 2018 preparato e sottoscritto dal Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

Ma non è finita. Facciamo un passo indietro. È dell’autunno 2017 la notizia che la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, il regolamento per la concessione di contributi alle Unioni territoriali Intercomunali (Uti) e ai Comuni per la progettazione e realizzazione di impianti di teleriscaldamento alimentati a biomasse in coerenza – spiega l’assessore – con il PER (Piano Energetico Regionale) e i piani d’azione nazionali per le energie rinnovabili.

Del resto, dalle nostre parti, è nota la vicenda delle due centrali a biomassa a Gorizia in via Trieste in mezzo al centro abitato autorizzate dalla allora giunta provinciale Gherghetta di centro sinistra, centrali al di sotto di 1 MW presentate in pompa magna nel 2014 al Patto per lo Sviluppo della Provincia di Gorizia, per alimentare un impianto di trattamento di rifiuti di alluminio e poi, solo, nel 2015 con una parvenza di progetto di teleriscaldamento (solo per la Nord). Nel documento citato, tanto per avere un’idea sulla molto discutibile “ipotesi di convenienza energetica di tali impianti”, si parla di “un contratto di 5 anni con una cooperativa di boscaioli slovena per circa 20.000 t/anno di cippato, distante 25 km da Gorizia, mentre le altre 80.000 t/anno provengono da Croazia, Bosnia e Serbia…”.

Intanto la Giunta regionale attuale non ha ancora risposto ad una interpellanza del 13 dicembre 2017 proprio su questi impianti di Gorizia. Più vicina l’Europa che ha, invece, almeno dato atto di aver preso in carico le istanze del comitato cittadino #NoBiomasseGo.

Ma è a Monfalcone che si compie, in tutta evidenza, il diabolico rapporto tra istituzioni (la precedente legislatura nazionale e il governo PD della Regione Friuli Venezia Giulia) e le grandi “onni”potenze imprenditoriali. È infatti a seguito della Strategia Energetica Nazionale (SEN) con la quale il precedente Governo annuncia l’avvio dell’era della “decarbonizzazione dell’economia” anche in Italia, che si prefigurano alcuni possibili scenari nella nostra Regione, tra i quali l’utilizzo del gas e delle biomasse (quali? Rifiuti? Migliaia di tonnellate di cippato? Provenienti da dove? Oleose? Provenienti da dove?). Insomma, come si dice, “ dalla padella alla brace”, sempre di combustione parliamo, con tutti i dubbi del caso.

È a Monfalcone, infatti, che si trascina da anni il problema della centrale termoelettrica che funziona, ricordiamolo, a carbone e, per le sole fasi di avviamento, a gasolio. Il sito è inoltre autorizzato alla co-combustione di combustibili da fonte rinnovabile, come le biomasse, che possono venir bruciate insieme al carbone in percentuali stabilite.

Dunque a scadenza di mandato (guarda caso l’analogia con il governo nazionale) ecco che si costituisce un tavolo tecnico ambientale per analizzare la riconversione, in modo sostenibile, della centrale A2A di Monfalcone, con legge regionale nel corso dell’ultima seduta del Consiglio, mentre con una delibera di Giunta si è provveduto ad individuare i nominativi che ne faranno parte.

Tavolo tecnico con nomi e personalità eccellenti oltre che i rappresentanti del soggetto gestore della A2A. Cittadini, ambientalisti e non, rigorosamente esclusi dal tavolo.

Allora mi chiedo: saranno rappresentati e tutelati gli interessi dei cittadini e dell’ambiente? Si parlerà solo di profitti o anche di bilancio energetico in rapporto con l’ambiente e, quindi, di temi come il riscaldamento globale, la salute, la sopravvivenza degli habitat naturali?

Se permettete qualche dubbio, a leggere solo uno dei nomi dei partecipanti, sovviene lecitamente. Apprendiamo dalla stampa che “ agli incontri del gruppo di lavoro parteciperà Chicco Testa (presidente di Sorgenia Spa ed Eva Spa, esperto di politiche industriali ed energetiche)”. Chicco Testa? Ma non era forse colui, già fiduciario di Rutelli, Veltroni e Bersani, che Renzi voleva nominare come Ministro allo Sviluppo Economico, il grande teorizzatore dell’energia nucleare, l’uomo delle “Quattordici poltrone” Enel, Acea, Roma Metropolitane, RAS, TELIT, Sorgenia Spa, Eva Spa, ecc., noto, tra l’altro, per le sue posizioni a favore della TAV e della privatizzazione dell’acqua?

La politica. Centro sinistra, quando governava a Monfalcone, assente. Oggi la sindaca di Monfalcone di centro destra che dice? E l’assessore comunale all’ambiente? Purtroppo, quando si tratta di speculazioni e grandi interessi in gioco, cambiano i partiti e i colori politici ma la posizione della politica resta sempre la stessa:  zitta e asservita.

I cittadini:  molti indifferenti, pochi interessati dalla questione e questi ultimi tenuti rigorosamente fuori dai “tavoli” e, quindi, dalle decisioni che contano.

Personalmente penso  che proprio settori fondamentali per la nostra vita, come l’energia (e l’acqua),  dovrebbero essere gestiti dal basso, cittadini e amministrazioni locali,  tramite l’autoproduzione e la distribuzione locale . Stiamo andando, invece, esattamente nella direzione opposta e i risultati si vedono:  sprechi e danni irreparabili all’ambiente e alla salute delle persone, crisi economica e delocalizzazioni che si traducono in disoccupazione o sfruttamento. SC

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Mattarella non a caso ha parlato della vittoria di Mattarella non a caso ha parlato della vittoria di due comunità che hanno saputo superare le divisioni del passato per guardare allo sviluppo di un territorio unito. Il risultato è stato ottenuto grazie agli sforzi di chi ha creduto che il confine, anche mentale, non fosse un ostacolo.
Perchè – e bisogna ricordarlo – c’è stato invece chi sulle divisioni, sulla chiusura dei confini, sul chiamare i vicini “sciavi”, sul rifiuto del bilinguismo, sull’esaltazione di un passato di tragiche discriminazioni non solo ci ha marciato, ma ha costruito la sua decennale carriera politica.  Quindi amici dell’unità del territorio sono state persone illuminate da ambo le parti, senatori come Bratina, sindaci come Martina, altri che come Brancati hanno organizzato con Brulc e con Romano Prodi la festa della Transalpina quando la Slovenia è entrata in Europa.
Ma soprattutto a volere rapporti di amicizia e di scambio sono state le tante associazioni culturali che a partire dagli anni’50 hanno organizzato mostre, incontri, presentazioni di libri e concerti, corsi per imparare lo sloveno, spettacoli teatrali, manifestazioni di ogni tipo alla Transalpina, istituzioni come il Kulturni dom, il Trgovski dom, giornali come il Primorski, riviste bilingui come Isonzo Soča, che hanno lottato per l’integrazione, Associazioni partigiane che si sono gemellate con associazioni slovene, insomma tutto un lavorio per tessere relazioni che spesso ha incontrato critiche ed esclusioni.
Dunque questa è la vittoria della città che ha creduto al superamento del passato e delle divisioni della guerra fredda. Dispiace che qualcuno affermi che solo il lavoro dei sindaci presenti e immediatamente antecedenti ha portato alla vittoria, accusando altri di pensare di avere vinto solo con i post su FB.  Non è stato così. Quelli che volevano la reale caduta dei confini, e noi siamo tra questi, hanno usato non solo i social, ma la loro intelligenza e la loro quotidiana, testarda e determinata attività per concorrere a questo risultato. Mattarella di sicuro ha ringraziato anche noi
.
#novagoricagorizia #capitaledellacultura2025 #sergiomattarella
Buon Natale Vesel božič Bon Nadâl Buon Natale
Vesel božič
Bon Nadâl
Cinque anni per fare luce su quanto è successo, c Cinque anni per fare luce su quanto è successo, cinque anni a chiedere verità e giustizia, striscioni gialli ovunque, braccialetti magliette libri incontri dibattiti, la sua bici che torna da brividi, persone che sentono lo Stato lontano, ambiguo, opportunista, cinico, bugiardo, debole.
Due persone, tra queste, a testa altissima ripetono come un mantra che vogliono sapere chi e come, non essendoci un perché umanamente concepibile. Trasmettono da subito una forza impossibile da fiaccare, neanche coi muri di gomma e col tempo. Sono inattaccabili perché il loro dolore è nudo, ontologicamente umano, di una dignità sacra. Sono come Francesco nudo davanti al Papa, solo l’umano dolore di fronte al potere. Diteci cos’è successo e chi è stato, diteci la verità, dateci giustizia, punto. Persone esemplari nel loro porsi. Cinque anni dopo, arriva la verità in attesa della giustizia.
Oggi, dopo cinque anni fatti di ogni istante di dolore, di fronte ai nomi e alle parole che spiegano a noi ciò che loro hanno visto nella loro creatura straziata, sono giganti a confronto di chi ha anteposto la menzogna vuota della ragion di stato, dei cinici che hanno continuato a fare affari con l’Egitto, a vendergli armi, di chi ha messo la firma sotto i contratti, di chi ha fatto pressioni perché “ci sono interessi in ballo troppo grandi”, di chi ha deciso di non decidere.
Tutti questi andrebbero.messi davanti ai genitori di Giulio anche solo per un minuto, il tempo in certi momenti sa essere eterno. Un minuto, uno solo, per vederli guardare per terra la vergogna nella loro ombra nera, che come una condanna li precederà per sempre. @piccandrea
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#veritapergiulioregeni 
#scortamediatica 
#giuliosiamonoi 
#patrikzakilibero 
#stoparmiegitto 
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Grazie a @libera_gorizia per questa necessaria iniziativa.
Perché il Forum sostiene Noi Una Lista Unica
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“È necessario che “Io” diventi “Noi”: ecco il manifesto per le forze progressiste, per la città futura, per la città “unica’.
Il Forum fa un passo indietro per farne tre avanti: crediamo in Noi, crediamo nel progetto che questo appello lancia. Noi è una bellissima parola, soprattutto per la sinistra.
Ci dice che riconosciamo di avere qualcosa in comune, qualcosa che nel corso del tempo sì è via via nascosto, confuso, ma non si è perso definitivamente, e quel qualcosa sono le radici condivise, da cui per fratture plurime abbiamo creato percorsi diversi.
Ognuno ha la sua storia, e non ce n’è una migliore delle altre: hanno tutte pari dignità e sono tutte preziose per immaginare il futuro. “Noi” le comprende tutte, le considera le fondamenta su cui costruire la città di domani.
È un’inversione di prospettiva: nel 2017 l’area progressista si presentò smembrata, la sinistra con tre candidati addirittura. “Noi” vuole costruire una proposta “unica”, che mette le persone prima dei simboli, le storie di ognuno nella grande Storia di tutti. 
Unica: la città che vogliamo. La sola candidatura a capitale europea, si dice giustamente nel manifesto, ha avviato un percorso comune che, qualsiasi sia il risultato tra cinque giorni, è la direzione per la città del futuro.Unica: l’occasione che ci prepariamo a cogliere, con la città che ha vent’anni di ritardo su tutto, che è ancora nel novecento.
Unica: la proposta di una lista sola che metta fine ai giochini e ai ricatti “politici”, al manuale Cencelli, all’accozzaglia di quest’ultima amministrazione che per accontentare tutti ha mandato in malora la Città.
C’è da costruire insieme un programma chiaro: pochi punti di cambiamento radicale. E devono farlo le persone, non i simboli. I goriziani e le goriziane, insieme. Dobbiamo farlo “Noi”.
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Link in bio
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#unpassoindietro per fare
#trepassiavanti
Ti ricordiamo così. Energica e combattente. . # Ti ricordiamo così. 
Energica e combattente. 
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#lidiamenapace #piccolagrandedonna
Mercato Coperto Il mercato coperto, di Gorizia co Mercato Coperto

Il mercato coperto, di Gorizia costituisce una delle tante raffinate testimonianze di una città che un tempo seppe esprimere la propria vitalità culturale anche attraverso architetture di sicuro interesse, in questo caso in un bel “Liberty” di fine anni ‘20.

Il Mercato, ogni mattina si anima fervente movimento e vitalità: qui trova il suo emporio ideale chi ancora preferisce fare i propri acquisti senza rinunciare al calore umano offerto dai gestori delle tante bancarelle e negozietti presenti al suo interno; è il posto ideale per reperire la varietà e la freschezza dei prodotti agricoli del goriziano.

Frutta, verdura, prodotti vari del territorio, il folkloristico mercato del pesce riempiono di allegria e profumi i banchi del mercato e riescono a rendere la spesa quotidiana finanche un momento di svago e socializzazione.
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Testo presente sulla app Let'go Gorizia.
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Cosa è cambiato? Perché voler smantellare ciò che di buono c'è a Gorizia?
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#gorizia #mercato
“Di chi è l’aria? Di chi è il fiume? Di chi “Di chi è l’aria? Di chi è il fiume? Di chi è la nostra vita?”
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Si è svolta sabato pomeriggio una grande manifestazione per protestare contro l’inquinamento ambientale prodotto dal cementificio e dalla zona industriale di Anhovo.
L’evento è stato introdotto a Deskle da un’ampia trattazione delle problematiche ambientali della valle della Soča e dell’intera Slovenia, da parte dell’attivista ecologista Uroš Macerl, già vincitore del premio mondiale Goldman 2017 per l’ambiente. Con parole piene di convinzione ed entusiasmo, Uroš, conosciuto in passato soprattutto per la lotta contro la multinazionale francese Lafarge, proprietaria del cementificio di Trbovlje, si è chiesto che cosa resterà alle future generazioni, se per favorire l’avanzata del Capitalismo selvaggio permetteremo che si distruggano i fiumi, si taglino i boschi e si inquini irrimediabilmente l’aria.
Il fiume, che scorre fornendo un dolce mormorio di sfondo alla spiaggia dove si è tenuta la conferenza d’avvio, sembrava quasi voler confermare i discorsi e sottolineare le parole di un cartello, agitato da uno dei presenti, sul quale era scritto: “di chi è l’aria? di chi è il fiume? di chi è la nostra vita?”. Fondamentalmente, questo è stato il motivo conduttore anche dei successivi momenti.
Guidato da Mateja Sattler, portavoce di EkoAnhovo, si è formato un lungo corteo che ha raggiunto a piedi il piazzale antistante al Cementificio della Salonit. Sono stati ricordati i motivi principali di preoccupazione.
In una zona già tremendamente colpita in passato dalle malattie correlate all’asbesto, le emissioni dal co-inceneritore dove vengono bruciati anche rifiuti tossici provenienti soprattutto da Italia e Austria, corrispondono a un aumento impressionante delle percentuali di persone colpite dal cancro e da altre patologie legate all’inquinamento.
Nonostante tutte le pressioni, non si è ancora riusciti a ottenere controlli adeguati e legislazioni in grado di salvaguardare anzitutto la salute, prima che gli interessi economici e finanziari dei gruppi industriali.
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@balkanriverdefence
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#deskle #anhovo #isonzo #soča #inquinamento #salute #protesta #cementificio #salonit
Commemorazione della battaglia partigiana di Goriz Commemorazione della battaglia partigiana di Gorizia
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#battaglia #partigiani #gorizia
Mi smo tu. . #piazzatransalpina #gorizia #italia # Mi smo tu.
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#piazzatransalpina #gorizia #italia #slovenia
Oggi a #monfalcone per la chiusura della campagna Oggi a #monfalcone per la chiusura della campagna referendaria del NO.
@frankie_zappa
@crismors
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#referendum #costituzione #no
Vi piace il progetto di piazza Transalpina? . #pi Vi piace il progetto di piazza Transalpina? 
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#piazzatransalpina #gorizia #gect #go2025
15 settembre 2020 Ore 20.30 Kulturni Dom . Crimini 15 settembre 2020
Ore 20.30
Kulturni Dom
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Crimini a Nord-Est
Di Luana di Francisco e Ugo Dinello
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Introduce Anna Di Gianantonio
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#eventi #forumgorizia #criminalita #attualita #novecentoinedito
Presentazione del libro di Anna Di Gianantonio e G Presentazione del libro di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani "Ich bin Schwanger" (sono incinta).
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#novecento #storia #forumgorizia #kulturnidom #evento #8settembre2020
Basta silenzio sul taglio dei parlamentari e sul r Basta silenzio sul taglio dei parlamentari e sul referendum del 20 e 21 settembre. Discussione pubblica sulle ragioni del NO, il 14 settembre prossimo, in piazza Vittoria, ore 18.30.
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@marckuck
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#referendum #no
Ricomincia Novecento Inedito. Il primo appuntament Ricomincia Novecento Inedito. Il primo appuntamento è al Kulturni dom Gorica per martedì 8 settembre ore 18.
Si tratta della presentazione del libro di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani 1945. Ich bin Schwangerer (sono incinta). Introduce Nadia Slote.
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#novecento #storia #900 #lager #nazifascismo
Cosa ci portiamo a casa dall'incontro di ieri? Che Cosa ci portiamo a casa dall'incontro di ieri? Che i giornalisti veri hanno un'enorme responsabilità: denunciare ciò che non va. Che ognuno di noi, in qualità di cittadino, è una sentinella e deve esigere il rispetto della propria dignità e dei propri diritti, vigilando su quanto accade e combattendo contro ciò che non va. Assieme, riappropriandoci di quel senso di comunità che è solo addormentato ma non morto, possiamo fare molto per migliorare la nostra vita. Vietato girarsi dall'altra parte, far finta di non vedere o sentire, disinteressarsi di questioni serie, come la gestione e il traffico dei rifiuti, tema dell'incontro di ieri sera, e di moltissime altre. Il malaffare, la criminalità organizzata, la modalità mafiosa si nutre della nostra apatia, della nostra pigrizia, del nostro disinteresse e della nostra paura. Grazie alle relatrici, Martina Luciani, Claudia Salvestrini e Alessandra Tommasino per i loro importanti contributi.
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#evento #ecomafia #gorizia #forumgorizia
E(c)co Mafia! Gorizia, Italia, Europa. 10 luglio 2 E(c)co Mafia! Gorizia, Italia, Europa. 10 luglio 2020, ore 18.30 Kulturni Dom Gorica.
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Necessaria prenotazione.
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Tutte le info nel link in bio!
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#ecomafia #rifiuti #criminalitaorganizzata #gorizia #novagorica #terradeifuochi #forumgorizia
20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato. . #ref 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato.
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#refugees #rifugiato #20giugno #quoteoftheday #topcit #quotd
#Repost @nevio58 • • • • • • Mentre a #Repost @nevio58
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Mentre a Gorizia si discute ciclabili si ciclabili no, a N.Gorica si fanno, anche verso i centri commerciali: la bici serve anche per la spesa, per il lavoro. Eppure c'è qualcosa di simile a Gorizia, ma mai finito...
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13 giugno 2020. Una data da ricordare. . #giularet 13 giugno 2020. Una data da ricordare.
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#giularete #noborders #italia #slovenia #gorizia #novagorica #cittaunica
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