Parafrasando la celebre canzone di Iannacci rispondiamo al basso teatrino messo in scena ieri sera in Consiglio comunale da un centro destra in evidente affanno per le vicine elezioni regionali, in preda alla sindrome da “ricerca del consenso” tipico delle campagne elettorali, conclusosi con la bocciatura della mozione presentata dal Forum sui parchi giochi cittadini; la mozione è stata presentata affinchè questi ultimi siano accessibili a tutti i bambini eliminando ogni sorta di ostacolo o barriera discriminanti il diritto di tutti i bambini a socializzare passando insieme ore di serenità e di gioco, quindi non solo di essere felici, ma anche di compiere le esperienze fondamentali per la loro crescita psichica e fisica al di fuori dell’orario scolastico o di altre attività disciplinate.
Lo ripetiamo per l’ennesima volta: il Forum non è in campagna elettorale. I parchi giochi inclusivi rientrano nella visione della “città che vogliamo”.
Il centro destra, invece, sì (elezioni regionali) e allora ogni tema è addirittura indispensabile per piantarci su la propria “piscopiana bandierina”, visto che di “bandierine” ha parlato il consigliere Piscopo. Accusa, dunque, che rispediamo al mittente.
Sinceramente sconcertante la quantificazione di bambini diversamente abili residenti a Gorizia richiesta dal consigliere della Lega Nord Franco Zotti che afferma di vederne pochi in giro per la città, come se i diritti fossero un’aspettativa legata ad una cifra, non a tutte le persone, dimenticando, sempre si tratti di una mera dimenticanza, il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione. Comunque ottiene anche una risposta dall’assessore Romano: 62.
Picco risponde che oggi Gorizia, anche dal punto di vista urbanistico e dell’arredo urbano, non è una città inclusiva e che, evidentemente, molte persone non sono “in giro” proprio perché ci sono barriere architettoniche o, come nel caso dei parchi giochi, vi sono aree attrezzate si, ma con strutture non accessibili a tutti.
La prova evidente della malafede della maggioranza è stata la motivazione della bocciatura della mozione: “ce ne stiamo già occupando”, ha spiegato la consigliera Oropallo, aggiungendo che “è un progetto del programma del centro destra” e fornendo anche la quantificazione delle risorse necessarie: 30 mila euro. Quindi, conclude la consigliera, la mozione è inutile, Picco la ritiri altrimenti dimostra che è solo un modo per mettersi in mostra strumentalizzando così l’argomento.
Ma che le cose non stiano proprio così emerge presto dal dibattito. Non solo non si capisce in che cosa consista il progetto, segnatamente quali parchi interessi e come si intenda eliminare gli ostacoli e le barriere architettoniche ma, addirittura, salta fuori dalla dichiarazione dell’assessore Del Sordi che non sono state nemmeno individuate in bilancio le risorse da impegnare e che, quindi, si dovrà fare una variazione di bilancio. Cosa, quest’ultima, che sorprende visto che il bilancio deve ancora essere approvato per cui ci sarebbe tutto il tempo di inserirvi il progetto!
Dulcis in fundo, arrivano anche le “confessioni” dell’assessore al welfare Romano, l’altra settimana proclamata dai suoi unica autorevole interlocutrice per le questioni riguardanti la sanità goriziana: ieri invece, nel tentativo di alleggerire il fastidio dell’amministrazione per la mozione presentata del Forum, sorprendentemente “reo confessa” di non riuscire a dialogare con l’Azienda sanitaria, uno degli enti, secondo l’assessora, a cui dovrebbe rivolgersi Picco, oltre che al Comune, per portare avanti l’istanza dei parchi gioco inclusivi.
E allora, in conclusione, bene ha fatto Picco a non ritirare la mozione che invece è risultata più che mai legittima e fondata, proprio alla luce della confusione e dell’atteggiamento della maggioranza.
La parola dunque passa all’assemblea: 16 votano contro, 15 a favore e un astenuto. Gli altri assenti e uno, il consigliere Portelli, uscito dall’aula in occasione della discussione di questa mozione. Mozione respinta.
“Gioco anch’io”? Per ora ancora “No tu no” … poi i si vedrà! SC
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