Tutto quello che avverrà dopo o, meglio che non avverrà, sarà conseguenza di questi primi 10 mesi dell’amministrazione Ziberna che si concludono nel “Consiglio comunale dell’assurdo” sul bilancio tenutosi ieri sera 28 marzo 2018.
Come si è arrivati al 28 marzo. Si è arrivati male con il documento politico fondamentale per una comunità, il DUP Documento Unico di Programmazione, predisposto dalla giunta ma fino a ieri mai portato in aula per la discussione e l’approvazione del Consiglio comunale, nei modi e nei tempio accettabili e plausibili affinchè ogni consigliere comunale potesse rappresentare degnamente le istanze dei cittadini, esercizio questo che richiede tempo adeguato dovendosi sviscerare risorse e rispettive normative da una parte e reali bisogni della comunità e della città in generale, dall’altra.
Si arriva al 28 marzo in una seduta in cui all’ordine del giorno si ritrovano bilancio e DUP insieme, dove manca l’assessore al bilancio, Pettarin, che ha predisposto il DUP e che quindi non sarà in aula per risponderne politicamente. Ci pensa allora il sindaco Ziberna a liquidare la questione in maniera lapidaria: non ci sono soldi causa i vincoli di bilancio per cui molte istanze non possono essere accolte. Punto.
Investimenti per il futuro di Gorizia? Zero. A leggere le linee programmatiche del DUP, documento politico fondamentale preparato da sindaco e assessori, appare in tutta evidenza la totale mancanza di un’idea, di un progetto politico per Gorizia. Vizio questo, del resto, non nuovo in quanto caratterizzante i dieci anni della giunta Romoli, tant’è che in tal periodo, invece di investire in progetti per la comunità, si sono accumulati “tesoretti” che oggi non si possono più utilizzare a causa della normativa sul pareggio di bilancio. E allora quale è la novità, nessuna purtroppo: molti assessori e consiglieri di maggioranza di allora, sono gli stessi ancora presenti oggi, tra questi Gentile, Oreti, Del Sordi, Pettarin, Hassek, Roldo, Ceretta, Zotti ecc. con gli stessi discorsi, perfino le stesse parole tanto da confondersi ormai con l’arredamento della sala consigliare.
Non solo ma anche di risorse “esterne” da investire su progetti mirati e contestualizzati, non se ne parla nemmeno mancando appunto all’origine una visione per il futuro del territorio e della comunità goriziana. Dunque situazioni e dialoghi surreali appunto, tipiche del teatro dell’assurdo.
In questo squallore allora si svolge il Consiglio comunale, tant’è che quando il collegio dei revisori dei conti espone la propria relazione, gran parte dei consiglieri della maggioranza poco interessati a quello che ben sanno essere un bilancio “del nulla” escono svogliatamente probabilmente in cerca di qualcosa di più “appetitoso” del “noiosissimo” bilancio, chissà magari una bibita o una pizza, se i resti dei banchetti della seduta della sera prima, rigorosamente lasciati sui tavoli delle sale municipali, ci suggeriscono bene.
Si arriva così alle ore 23.00 dove in riunione dei capigruppo si stima che occorressero ancora circa 12 ore di lavori dell’aula per chiudere il punto sul bilancio. A maggioranza viene deciso di non andare ad oltranza. L’unico modo per chiudere la seduta era far venir meno il numero legale. Il consigliere del Forum Andrea Picco con il consenso di tutta l’opposizione e anche del presidente Cagliari di farlo prima che scocchi la mezzanotte, tanto per risparmiare 4 mila euro di soldi pubblici che non sono poi così pochi. Era infatti inutile continuare la discussione “del nulla” sapendo che non si sarebbe arrivati in fondo (l’approvazione del bilancio).
Me, evidentemente, molti (troppi) nella maggioranza tengono famiglia e hanno bisogno della giustificazione per non andare a lavorare il giorno dopo. Ecco allora in scena il “teatrino”. A nulla sono servite le proteste e le rimostranze del consigliere Picco che lascia l’aula prima della mezzanotte rinunciando così al gettone e al giorno di riposo.
Come da previsione alle 2, venuto meno il numero legale, tutti a casa senza aver risolto nulla. Proprio nulla no: gettone e giornata di riposo assicurati. Si ricomincia da capo alle 14.00 del 5 aprile
E il termine del 31 marzo per approvare il bilancio? Chiedo al consigliere Roldo, vista la sua decennale esperienza di presidente del Consiglio. É un termine ordinatorio, mi risponde, non perentorio. Gira anche la voce, da verificare, ma sembra vera dal combinato disposto del d. lgs 267/2000 e il regolamento comunale, che la seduta del 5 aprile è da intendersi come “seconda convocazione” pertanto per il numero legale basterà la presenza di un terzo dei consiglieri, cioè 14. Volete vedere che il bilancio del Comune di Gorizia, documento fondamentale per la gestione amministrativa della città, quest’anno verrà approvato fuori tempo massimo e con una maggioranza di 8 consiglieri su 41?
Appuntamento allora in consiglio comunale il 5 aprile alle ore 14.00 per un’altra rappresentazione del teatro… scusate del “Consiglio dell’assurdo”. SC
Mozione di sfiducia al sindaco ed alla giunta. In aprile ci saranno novità giudiziarie per la vicenda del doloso rientro degli alunni e del personale della Perco in VIA Romana a febbraio. Quando arriveranno i primi provvedimenti giudiziari qualcuno dovrà dimettersi….