Presentazione dell’ultimo numero della rivista Isonzo Soca, arrivata al suo trentesimo anno di pubblicazione. Dario Stasi ha percorso nel suo intervento tappe fondamentali del giornale: dalla inaugurazione della lapide dei Tolminotti in piazza Vittoria alla presenza di un folto gruppo di neo fascisti che contestavano il fatto che fosse affissa una targa che ricordava contadini sloveni impiccati in seguito ad una rivolta nel 1700; al lavoro sul lapidario del parco della Rimembranza che ha portato alla scoperta che uno di loro, Ugo Scarpin, era vivo e vegeto, a dimostrazione che nomi e numeri del monumento sono incerti (poi altri studiosi ne hanno scoperto almeno un centinaio che non vi dovrebbero comparire), alla “domenica delle scope”, quando Gorizia fu invasa da compratori sloveni che per alcune ore si “riappropriarono” della città che sentivano come un punto di riferimento.
Insomma molto lavoro è stato fatto per scoprire pezzi di storia della città, dimenticati, rimossi ed occultati nel clima della lunga guerra fredda che ha segnato la città in modo indelebile gettando ombra su argomenti nascosti per decenni. L’articolo sull’Ufficio Zone di Confine di Anna Di Gianantonio racconta di uno studio “in progress” sulla ricostruzione “nazionale “ della città. Quali associazioni, gruppi sportivi e culturali, enti, asili, istituti furono finanziati nel secondo dopoguerra dall’Ufficio voluto da De Gasperi e diretto da Giulio Andreotti per la ricostruzione dell’Alto Adige e della Venezia Giulia? Quali furono invece le associazioni che non ebbero una lira e i cui membri vennero seguiti e spiati dal Terzo Corpo Volontari della libertà? Che atteggiamento si ebbe verso il clero e i circoli sloveni? Quali i rapporti con organizzazioni para militari antislave? E’ ora che la storia di quegli anni venga ricostruita scientificamente e sui documenti recentemente ritrovati a Roma.
Si rimanda alla lettura della rivista che contiene tanti altri interessanti articoli di Diego Kuzmin, Elio Candussi e un’intervista con il prof. Alessio Sokol sul ciclo dei classici che ha ottenuto tanto successo in città. ES
Foto di Nevio Costanzo
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