Ieri in consiglio comunale discussione sulla mozione antifascista, firmatari Andrea Picco e Marco Rossi, sostituito poi da David Peterin, che vieta alle organizzazioni che si rifanno al regime di godere di spazi e luoghi comunali. Alcune considerazioni.
Il sindaco poteva fare subito sua la mozione perchè è ovvio che un sindaco debba rispettare la Costituzione nata dalla sconfitta del fascismo. Ricordiamo: le istituzioni italiane non sono un arbitro tra destra e sinistra, non sono neutre, ma sono antifasciste per nascita e natura. Essere antifascisti per un Comune è scontato. Dunque a chi si lamenta del tempo impiegato per la discussione, perchè i problemi della città sono “benaltri”, osserviamo che il sindaco avrebbe potuto far durare la discussione pochi minuti. Invece no.
Il centro destra si è prodotto in disquisizioni e giudizi storici molto discutibili sul numero degli infoibati, sui crimini del comunismo, sulla barbarie dei partigiani, dando numeri a casaccio sulle vittime del triangolo rosso e delle foibe che Pansa e Pirina avrebbero potuto tranquillamente smentire.
Sulla Decima Mas le solite bugie. Erano buoni italiani che hanno difeso Gorizia. Peccato che erano italiani che combattevano con i nazisti e che non hanno difeso Gorizia perchè nessuno allora voleva conquistarla. Se così fosse stato, essendo la Decima stata sconfitta nella battaglia di Trnovo, perchè i titini non hanno allora invaso la città?
L’intervento più inquietante è stato però quello della consigliera Ferrari, la quale citando Oriana Fallaci – che come giustamente ha ricordato Gaggioli, nel tempo aveva subito una parabola intellettuale tutta in discesa – ha detto che non vuole l’Eurabia, teme il terrorismo islamico (cosa c’entrava con la mozione?), la perdita delle tradizioni e della cultura nazionale e ha accusato la sinistra di essere come un serpente velenoso che inocula il suo veleno antipatriottico (i fascisti la chiamavano la tabe) nel corpo sociale.
Il discorso di Ferrari è organicamente quello che fa Casapound e non si capisce perchè la consigliera non si sia candidata con loro. Ma la cosa più incredibile è che mezz’ora dopo, a mozione emendata ma che contiene il riferimento chiarissimo alla legge Scelba e Mancino contro la ricostituzione del partito fascista, abbia votato a favore della mozione stessa, differenziandosi addirittura da Fratelli d’Italia!
La lenta e tenace tartaruga è stata tradita da una fedele supporter e Galeazzo Ciano sorrise. Adg
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