Sia venerdì, sia ieri la vicenda della scuola L. Perco è tornata sotto i riflettori, in occasione della commissione consiliare prima, nella conferenza stampa convocata dalle forze di opposizione dopo. La conferenza stampa di questa mattina è stata interamente ripresa ed è fruibile dalla pagina Facebook del Forum Gorizia.
Di seguito, invece, alcune considerazioni su quanto emerso in occasione della commissione ambiente di venerdì sera.
L’assessore Del Sordi ha esordito relazionando sull’incontro avvenuto qualche giorno prima con i genitori degli alunni e Cavallini, responsabile del settore prevenzione dell’Azienda sanitaria n. 2 Bassa friulana-isontina, durante il quale quest’ultimo avrebbe rassicurato i genitori, preoccupati di eventuali danni alla salute subiti dai propri figli che hanno frequentato la scuola nel periodo 15-21 febbraio. Del Sordi ha affermato che adesso il Comune farà tutto quello che indicherà l’Azienda sanitaria (riapertura, chiusura, ulteriori interventi, prescrizioni, ecc.) non avendo una competenza diretta sulla salubrità.
Se il Comune ha riaperto la scuola evidentemente la riteneva agibile quindi idonea anche dal punto di vista igienico-sanitario, quindi della salubrità. Adesso, dopo che sono accaduti i fatti noti a tutti, il Comune, per voce dell’assessore Del Sordi, si mette nelle mani dell’azienda sanitaria: perché non lo ha fatto prima della riapertura della scuola in sede di verifiche e controlli per il rilascio dell’agibilità?
Si è discusso successivamente dei lavori svolti e ancora da svolgere. Il Comune, stando alle dichiarazioni dell’Assessore, sta valutando la proposta dei genitori di lasciare chiusa la scuola e intraprendere i lavori anche nella sala insegnanti (che inizialmente erano stati procrastinati), ma, riferisce sempre l’assessore, secondo la preside vicaria l’aula non servirebbe urgentemente agli insegnanti, potendo restare chiusa e utilizzata come magazzino.
Anche in questo caso sembra non vi sia alcuna programmazione ragionata sulla quantità e l’ordine dei lavori: sala insegnanti sì, sala insegnanti no… Ci si affida all’improvvisazione o a qualche buona idea esterna.
Resta il problema dell’auditorium dal quale escono gli odori che probabilmente arrivano dai sedili di gomma impregnati dal fumo provocato dall’incendio (su questo è in corso una perizia di parte dell’assicurazione), anche se esso non sembra essere una priorità, in quanto non ritenuto (da chi? Dalla preside o dal Comune?) necessario per l’attività didattica.
Si sta navigando a vista? Per l’assessore l’auditorium non è necessario per l’attività didattica? Si sta forse giocando al risparmio sulla scuola? È questa la politica del Comune sulle scuole, sulla loro sicurezza ma anche sulla loro funzione?
Circa l’intervento da parte dell’assicurazione le risposte sono vaghe. E’ stata la consigliera Korsic a esprimersi sull’argomento, chiedendo informazioni sul tipo di assicurazione degli immobili del comune e dei contributi regionali per danni da atti vandalici. L’assessore ha spiegato che i danni sono coperti dall’assicurazione ma non si sa quanto poi alla fine pagherà l’assicurazione. Non si hanno, infine, ancora informazioni precise sui contributi regionali.
E’ normale e accettabile che a distanza di 4 mesi dall’incendio – 23 ottobre – e dopo la presunta fine lavori e la riapertura scuola, ancora non si abbiano notizie certe su assicurazione e contributi regionali?
Dietro sollecitazioni del Consigliere Portelli, l’assessore è tornato a parlare di quanto accaduto tra la prima riapertura e la seconda. In particolare riferisce che la settimana precedente alla riapertura (il giorno 7 febbraio) il Comune aveva fatto un sopralluogo e, visto lo stato di avanzamento dei lavori, concordato la riapertura per la settimana successiva, segnatamente il giorno 15 febbraio. Nel corso del sopralluogo, racconta Del Sordi, non si erano percepiti odori particolari.
Questa dichiarazione, però, smentisce quelle precedenti sulla stampa in cui Del Sordi dichiarava che “tutti” volevano la riapertura della scuola. Si apprende invece che la decisione di riaprire la scuola il 15 febbraio è stata presa da Comune e preside, a seguito del sopralluogo del 7 febbraio, giorno in cui, come riferito dall’assessore non si erano percepiti odori. Si rilevano a questo proposito delle anomalie: su quali basi tecniche si è presa la decisione, visto che la campionatura e l’analisi dell’aria sarebbero state eseguite i giorni successivi (8-10 febbraio)? Chi erano i tecnici presenti al sopralluogo del 7 febbraio ? Il sopralluogo è stato eseguito ad impianto di riscaldamento funzionante? L’assessore prende la decisione di riaprire il 7 perchè è tutto a posto ma il 14 sera c’è ancora il cantiere aperto e gli operai stanno lavorando, come testimoniano gli insegnanti che partecipano al consiglio di istituto. Quindi il Comune ha deciso di riaprire la scuola a lavori non ultimati.
Risulta agli atti che l’Azienda sanitaria non era stata interpellata per la procedura di accertamento e verifica di idoneità igienico-sanitaria dei locali a fine lavori , fatto confermato dall’assessore e motivato “in quanto non previsto”. Tuttavia, “per scrupolo” , il Comune, riferisce l’assessore, il giorno 14 febbraio (giorno prima dell’inaugurazione) inviava all’Azienda sanitaria, “per conoscenza” , tutta la documentazione, comprese le analisi della ditta incaricata.
Come già osservato, appare molto strano che, a fronte dei danni provocati dall’incendio, nella procedura di verifica della sanificazione degli ambienti non sia stata coinvolta in via preventiva l’Azienda sanitaria, avvisata invece “solo per scrupolo” e “per conoscenza” il giorno prima della riapertura della scuola.
Il giorno 15 l’ Azienda sanitaria è intervenuta per problemi vari, malesseri, odori e il direttore sanitario Cavallini ha dichiarato che per lui l’ambiente della scuola non era salubre. Stando alle dichiarazioni dell’Assessore, il sindaco, non avendo in mano un atto scritto dell’Azienda sanitaria non avrebbe potuto emanare un’ordinanza contingibile e urgente , sicché a sospendere l’attività didattica provvedeva per quel giorno la preside con un suo provvedimento.
Veramente il sindaco non poteva emanare un’ordinanza? C’erano almeno tre fatti oggettivi: i malesseri dei bambini, alcuni dei quali anche accompagnati in ospedale; l’odore forte avvertito anche dagli insegnanti (il sindaco, presente per l’inaugurazione, non l’ha sentito?), l’intervento dell’Azienda sanitaria il cui responsabile dichiarava che l’ambiente, quel giorno, non era salubre. Non bastavano questi fatti? Il sindaco non poteva richiedere un verbale scritto dall’azienda sanitaria intervenuta?
Infine l’assessore Del Sordi spiega che l’intervento rientra nel regime di SCIA ( nota: Segnalazione Certificata di Inizio Attività che consente al proprietario dell’immobile, il comune nella persona del sindaco di eseguire alcuni lavori edilizi di limitata entità, dopo aver presentato all’Amministrazione comunale un’apposita segnalazione asseverata da un tecnico abilitato) e ribadisce che le analisi non sono previste da alcuna legge
La legge prevede che il proprietario – il Comune in questo caso – consegni la struttura al dirigente scolastico nelle condizioni idonee ad assolvere le sue funzioni, dal punto di vista tecnico; questo si risolve nell’agibilità, nella cui nozione rientra anche la certificazione igienico-sanitaria, ovvero anche la salubrità degli ambienti. Considerato l’evento dell’incendio, con conseguenze di una certa rilevanza sull’immobile, sugli arredi e sull’ambiente interno in generale, non solo era consigliabile ma addirittura dovuta un’analisi completa e approfondita della salubrità non solo da parte di una ditta in subappalto dell’impresa (come previsto nel capitolato di appalto al punto 2.NORME GENERALI) che ha fatto i lavori, ma anche dell’ente competente in materia, cioè l’azienda sanitaria.
Si osserva, in conclusione, che è più che mai necessaria l’istituzione di una commissione comunale di inchiesta per fare luce su tutta la vicenda relativa all’appalto dei lavori, alla formazione del capitolato, alla individuazione delle risorse da impegnare, alla verifica in corso d’opera dello stato dei lavori e alla gestione dell’emergenza post riapertura della scuola.
Riportiamo, come approfondimento, alcuni interessanti articoli relativi alla bonifica post incendio trovati online.
BONIFICA POST INCENDIO ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO BASSI DI LODI
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