Prendendo l’espressione dal diritto commerciale, i politici chiamano “ patto parasociale” il metodo con il quale assegnano gli incarichi negli Enti di secondo grado. In realtà non si tratta di “accordi tra soggetti appartenenti ad una stessa società al fine di allearsi e di regolare l’agire comune all’interno della società” o di operare la “stabilizzazione dell’assetto proprietario di una S.p.A.”
A chi si occupa di una certa politica evidentemente piace occultare con una sorta di linguaggio criptico fatti piuttosto banali. In realtà parlando di “patto parasociale” ci si riferisce a comportamenti molto concreti e poco edificanti: la spartizione dei “posti” retribuiti negli Enti da parte della politica al potere.
In provincia di Gorizia il “patto parasociale” riguarda, tra l‘altro, la presidenza delle società partecipate Isontina Ambiente e Irisacqua. Per diversi anni un accordo tra le maggiori forze politiche ha stabilito che il presidente della prima venisse indicato dal Centrodestra e quello della seconda dal Centrosinistra.
Il criterio fondamentale non era la competenza o l’esperienza professionale della persona scelta, ma l’appartenenza politica: infatti non si trattava di un effettivo apporto di capacità della persona indicata, ma di occupazione di posti, di distribuzione di prebende. E così la provincia di Gorizia ha avuto fino all’estate scorsa alla Presidenza di Isontina Ambiente uno spedizioniere, in precedenza Presidente della Sdag, ma senza competenze nella gestione dei rifiuti.
Per la Presidenza di Irisacqua, analogamente, c’era un consulente (?) senza competenze nella gestione dell’acqua, che in precedenza aveva perso la riconferma alle elezioni regionali per il PD: forse doveva avere un premio o un risarcimento dal suo partito.
Tuttavia, dopo che il PD ha perso la città di Monfalcone alle ultime elezioni amministrative a scapito del centrodestra, sembra che il “patto parasociale” non valga più: non più spartizione, ma occupazione di tutti i “posti” da parte di una sola parte politica, quella numericamente più forte. Risultato: un ufficiale dell’esercito a Isontina Ambiente e ad Irisacqua un geologo professionale, entrambi targati centrodestra.
Ora però potrebbe succedere qualcosa di nuovo. Per una norma sociale i due presidenti dovevano essere confermati all’inizio del 2018, ma i sindaci di centrosinistra non hanno voluto avere la persona designata per Irisacqua da un colpo di mano del centrodestra, forte del suo maggiore peso politico.
Adesso questi sindaci hanno due possibilità: chiedere il rispetto del cosiddetto “patto parasociale” e reclamare comunque un presidente della loro parte politica oppure introdurre un comportamento nuovo.
La prima scelta ratificherebbe ancora una volta il modo becero e vecchio di fare politica, in cui il bene comune ( il buon funzionamento della società partecipata ) non è tenuto in nessun modo in considerazione. La seconda scelta è quella di prescindere dal colore politico e di puntare solo sulla competenza per il nuovo presidente.
Speriamo proprio che i sindaci di centrosinistra, ma anche quelli di centrodestra a cui spetta la scelta, rinuncino a vecchie logiche spartitorie e sappiano guardare avanti : sarebbe una scelta al servizio dei cittadini e del buon funzionamento delle società partecipate. E’ la scelta in cui speriamo, per la quale facciamo il tifo e sulla quale vogliamo scommettere. Rosamaria Forzi
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