D’ora in poi tutti coloro che che chiederanno spazi o suoli pubblici e/o edifici di proprietà comunale dovranno sottoscrivere di riconoscersi “nei principi e nei valori democratici”. Questo costringerà ogni partito a misurarsi con i propri programmi e azioni e a rispondere ai cittadini che potranno così valutarne e giudicarne la coerenza.
MOZIONE
Di iniziativa dei consiglieri comunali M. Rossi – A. Picco
OGGETTO: VALORI E PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
I sottoscritti Consiglieri Comunali
PREMESSO:
- che sono sempre più frequenti le manifestazioni promosse da organizzazioni, portatrici di idee e disvalori che le collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dell’ordinamento repubblicano del nostro paese, nonché dei principi fondamentali
della convivenza civile e del rispetto della dignità umana; - che tali manifestazioni provocano comprensibilmente l’indignazione di forze politiche e sociali, movimenti e associazioni, cittadine e cittadini democratici;
- che la reazione di fronte a certi comportamenti deve essere di condanna, perseguendo con fermezza tutte le iniziative in contrasto con la difesa dei valori della libertà, del diritto, della solidarietà e del rispetto per gli altri, principi che costituiscono il fondamento e la base della convivenza civile e democratica;
RICHIAMATI altresì i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana;
EVIDENZIATO che la Costituzione della Repubblica Italiana, al punto delle disposizioni transitorie e finali testualmente recita “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista…”;
VISTE le disposizione di legge, tra le quali in particolare la legge n. 645/1952 (c.d. Legge Scelba) di attuazione della disposizione transitoria e finale di cui sopra, che punisce la riorganizzazione del disciolto partito fascista dettando la disciplina definitoria e sanzionatoria dei reati di apologia e manifestazioni fasciste; l’articolo 3, c.3 della legge 654/1975 intitolata “Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale”; la legge 205/1993 di conversione del D.L. 122/1993 (c.d. Legge Mancino)
RITENUTO che le istituzioni democratiche debbano, ancor più di prima, farsi promotrici di iniziative pubbliche riguardanti la Costituzione, la memoria storica, l’educazione alla pace, la cultura dei diritti, coinvolgendo l’intero tessuto sociale, associativo, civico e politico della città;
CONSIDERATO che il Comune di Gorizia è stato decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita in data 14 maggio 1948, e che la motivazione riporta come la Città «dava, anche nelle recenti fortunose vicende, col sangue dei suoi figli, la prova del suo indistruttibile patriottismo, segnando di luce gloriosa l’epopea partigiana»;
IMPEGNANO
il Sindaco e la Giunta per quanto attiene alle loro competenze a concedere spazi o suoli pubblici, sale e/o edifici di proprietà comunale solo a quanti sottoscrivano di riconoscersi nei principi e nei valori democratici sanciti dalla Costituzione.
IMPEGNANO INOLTRE
il Sindaco e la Giunta a promuovere iniziative culturali affinché sia mantenuta e tramandata la memoria storica e sia posto all’attenzione, in specie delle giovani generazioni, l’affacciarsi dei vecchi e nuovi totalitarismi, che mettono in discussione i
principi democratici e di pacifica convivenza.
Marco ROSSI
Andrea PICCO
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