Vedere tra i reticolati arancioni quei pezzetti di tappetini verdi che simulano il manto erboso davanti ai locali del Corso stringe davvero il cuore. Come si può pensare che, seduti in una nube bianca, si sorseggi un caffè, mescolando zucchero e polveri sottili? Tranne gli aficionados è ovvio che un comune mortale sceglierà un bar più comodo, fuori dal cantiere.
Questo disastroso ritardo nei lavori per il quale adesso si chiedono maggiori future garanzie (non si dovevano chiedere prima, controllare meglio, verificare con maggiore puntualità?) è una vera e propria tragedia, perchè i locali e i negozi rischiano chiusure e licenziamenti, oltre a offrire un’immagine di città sempre più deteriorata e trascurata.
Le parole del sindaco in questo drammatico contesto suonano davvero paradossali e ricordano quelle di Pirandello quando spiegava l’umorismo descrivendo la vecchia imbellettata che suscita ironia ma poi dolore e pietà, quando si pensa alla sua solitudine.
Ziberna dice che “abbasserà il reticolato e realizzerà delle serigrafie con i nomi dei bar, in modo da vivacizzare quelle aree…” Insomma un po’ di fard sulle guance incavate di chi sta per dargliela. adg
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