Sulle violenze che ha compiuto e compie l’esercito israeliano, uno dei più potenti al mondo, molti vorrebbero che non se ne parlasse o lo si facesse con prudenza.
Gli israeliani hanno ottenuto una sorta di assoluzione permanente, un salvacondotto di legittimità qualsiasi cosa facciano. Ma non può essere così, perchè l’orrore per lo sterminio durante la guerra e, ancora prima, per le persecuzioni e i pogrom nell’Europa orientale, il rigetto delle leggi razziali che Mussolini accettò e fece applicare, non possono giustificare il fatto accaduto venerdì scorso.
Migliaia di Palestinesi hanno varcato il confine della striscia di Gaza – una prigione a cielo aperto, dove la densità della popolazione e altissima ma manca il lavoro, le infrastrutture e i sevizi e la gente è costretta a cercare fuori di lì la sopravvivenza – e sono stati colpiti dai cecchini israeliani (altrochè scontri!) che avevano l’ordine che non valicassero il confine.
Sono morte in questo modo assurdo 17 persone e 1500 circa sono i feriti. Ormai è chiaro che il governo Netanyahu con il falco Lieberman persegue una politica di puro e semplice annientamento dei palestinesi. Chiunque sia andato in Cisgiordania, la zona assegnata ai Palestinesi, ha osservato i continui insediamenti di coloni, soprattutto russi, che tolgono la terra agli arabi, la costruzione del muro lungo 700 chilometri, che divide la Cisgiordania da Gerusalemme e costringe i palestinesi a continui controlli ed ispezioni per andare a lavorare in Israele.
L’occupazione di Israele pone seri dubbi sul fatto che si possa ancora parlare di “due popoli e due stati”, perchè il territorio da dare ai Palestinesi di fatto non esiste più. La Grande Marcia del Ritorno aveva il compito di segnalare questa situazione all’opinione pubblica internazionale che, nonostante tre risoluzione dell’ONU, non fa nulla di concreto per imporre ad Israele un tavolo di trattative.
Vediamo come è andata a finire. Israele non accetta neppure una commissione indipendente di inchiesta sui fatti e l’ONU è impotente grazie all’azione politica in favore di Israele di Trump, l’Europa tace. E fa molto male. Perchè la questione palestinese, il fatto che milioni di persone siano costrette a vivere in campi profughi o ad andarsene, che non si trovi dal 1948 una soluzione ai problemi, è di fatto uno dei motivi scatenanti del terrorismo.
L’urlo dei palestinesi colpiti durante la marcia “Arabi, mussulmani dove siete?” può diventare non solo un grido di dolore ma un richiamo alla vendetta. adg
Perfettamente d’accordo: finalmente qualcuno che la pensa come me, cioè che lo stato di Israele non può godere di un ” bonus ” infinito.