Parlare di parità di genere, riferendosi a un solo aspetto del più complesso discorso sulle pari opportunità, non significa negare o cancellare le differenze, bensì impegnarsi collettivamente, donne e uomini assieme, affinché queste differenze non siano terreno fertile per la nascita di discriminazioni. Insomma, un concetto non troppo difficile da cogliere, con l’eccezione della classe politica goriziana che l’altra sera in occasione della discussione e approvazione del bilancio ci ha regalato ore di puro “divertimento”.
Non entro nel merito di quanto affermato da alcuni consiglieri comunali (invito però tutti coloro fossero interessati a rivedersi in streaming la seduta tra le 22 e le 23), perché provo un certo imbarazzo, mi limito a esprimere perplessità sui 19 voti contrari alla proposta di emendamento della Consigliera Zanella, che alla fine è passata sì, ma proprio per il rotto della cuffia.
Dopo la bocciatura della mozione Gioco anch’io, dovremmo essere preparati a tutto, ma proprio non si comprende come anche questa volta non vi sia stata una compattezza di vedute su un tema così importante.
Ma i consiglieri che hanno votato contro hanno figlie, mogli, sorelle? Per queste persone è veramente tutto a posto? Ma soprattutto le assessore donne non hanno nulla da dire? Peccato, per qualcuna di loro poteva essere la prima occasione per far sentire la propria voce, letteralmente intendo, visto che mai hanno proferito verbo. ElSa
Testo emendamento:
Le pari opportunità sono un principio giuridico inteso come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.
Il Comune potrà adottare specifiche misure per il superamento delle differenze di genere, prevedendo sia politiche di conciliazione tra lavoro e professionale e vita familiare sia contribuendo a formare una cultura della differenza di genere per evitare qualunque forma di violenza fisica, morale o psicologica.
La promozione della parità di genere a partire dalle scuole può prevenire tutte quelle azioni della violenza di genere di cui siamo tutti informati. Insegnare il rispetto delle diversità. Sono temi che si stanno diffondendo e stanno diventando una buona prassi. Ma c’è ancora molto da fare.
L’attivazione della Consulta si rende a mio avviso necessaria in vista di una serie di attività che il Comune potrebbe fare anche proponendo la propria candidatura con la partecipazione ai vari bandi regionali che ho già indicato nel mio precedente intervento.
Ho chiesto venisse istituita una posta di bilancio, codice (Missione-Programma-Titolo) 1.11.1.3 destinando a tal fine la somma di euro 3.500,00 a dimostrazione della volontà del Comune di farsi veramente parte attiva su questo delicato e importante tema.
“Il Comune, promotore di una cultura del rispetto, svolgerà un ruolo attivo nell’ambito dei diversi progetti nel mondo della scuola, affiancandone alcuni già in essere.
Per avviare tali iniziative si stima un costo di euro 3.500,00”,
Le pari opportunità permeano ogni aspetto della nostra vita e mi rifiuto di credere che ancora oggi ci sia qualcuno che crede esse appartengano esclusivamente al mondo femminile.
Consigliera Alessandra Zanella
Capogruppo Percorsi Goriziani
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