Alcune osservazioni su quanto scritto da Stefano Cosolo che ringrazio perchè pone problemi di ampio respiro sulla sinistra e sui rapporti che a sinistra ci dovrebbero essere. La mia lunga pratica nel settore qualcosa mi ha fatto capire e molto sinteticamente la esporrò.
1) la fine o il collasso della sinistra non è dovuta a volere della provvidenza, ma è frutto di enormi errori politici fatti sia dal PD, con l’adesione piena alle politiche liberiste europee, sia anche però dalle altre formazioni politiche le quali, per anni, hanno privilegiato tematiche sui diritti civili, abbandonando completamente temi che stavano a cuore alla gente (precarietà dei contratti, situazione della scuola pubblica, oltre e al di là della 107 di Renzi, immiserimento dell’istruzione universitaria dove i baroni dettano legge, abbandono della lotta alla mafia, incertezza sulla fisionomia dell’Europa,ecc). I programmi di LeU erano estremamente carenti su questi temi. Potere al popolo ha posto almeno il tema della precarietà e del rifiuto della guerra, e si è posto anch’esso nel momento elettorale come proposta alternativa. Ma di cartelli o proposte fatte in zona cesarini molti di noi ne hanno viste troppi per non essere scettici e poco motivati. Il lavoro di ricostruzione a partire dai “fondamentali” è dunque un lavoro lungo che va al di là delle regionali o di altre scadenze elettorali.
2) la lunga militanza nel PCI e nei vari gruppi alla sua sinistra mi ha insegnato una cosa fondamentale: con la chiusura, il settarismo, l’esclusione non si va da nessuna parte. Se un cammino va ripreso non possiamo che unire, a partire da idee chiare e nette, tutti coloro che si sentono ancora le forze per riprendere un cammino irto di problemi. Il Forum potrebbe essere la sede ideale di questo percorso se avrà le caratteristiche dell’inclusione, del rispetto, dell’accoglienza, insieme a delle idee forti e chiare sui temi non solo locali, ma generali
3) l’affermazione di alcuni di voto a Komel significa appunto appoggio a Komel, un voto cioè ad personam, non certo al futuro della lista Open, perchè Igor è un candidato goriziano che nel Kulturni Dom ha sempre lavorato per cose fondamentali come la promozione della cultura italiana e slovena, facendo di quella sede un ponte tra le differenze, ha dato spazio per le disabilità, per assemblee, momenti di incontro, ecc.
Ma è chiaro che il 29 è solo un momento, il percorso è molto lungo e ha bisogno dell’apporto di tutti, altrimenti fallirà di nuovo,come è successo da molti anni a questa parte. adg
Rispondi