Si apprende dalle dichiarazioni del consigliere Traini pubblicate sul Piccolo che nel corso della commissione comunale convocata appositamente sulla vicenda dell’interruzione del cantiere di Corso Italia l’assessore Arianna Bellan, con delega ai lavori pubblici, ha abbandonato la riunione a metà e “uscendo ha detto di aver buttato un’ora e mezza della sua vita” lasciando i componenti della commissione “… come imbecilli nell’impossibilità di proseguire con i seguenti due punti della commissione”.
Comportamento, questo, che lascia sconcertata anche la maggioranza. Sempre dal quotidiano locale si leggono infatti le dichiarazioni di Franco Zotti (Lega Nord): “francamente non ho capito l’atteggiamento di Arianna Bellan che di punto in bianco se n’è andata. Non mi sembra abbia fatto una grande figura”.
Un ulteriore duro colpo all’economia cittadina, già da tempo travagliata da una grave crisi economica, oggi sembra, purtroppo, non più un rischio, ma una realtà: la sospensione dei lavori del cantiere di Corso Italia mette a dura prova non solo gli esercenti del tratto interessato, ma tutta l’economia del centro cittadino, che all’inizio della bella stagione dovrebbe essere uno dei poli di attrazione del turismo e luogo di ritrovo per gli stessi cittadini di Gorizia o dei comuni contermini.
Dalla commissione, come sempre, nulla sappiamo su che cosa sia veramente successo, sui criteri adottati per la scelta della ditta appaltatrice dei lavori, sulle clausole di salvaguardia che dovrebbero esserci in ogni contratto di appalto per permettere di far fronte ad eventuali inadempimenti, su cosa aspettarsi per i prossimi mesi, forse anni: insomma lavori pubblici a Gorizia sempre con il “brivido” a quanto pare, dall’ascensore al castello, a Piazza Vittoria, Via Garibaldi, via Diaz, Corso Verdi, una storia, ormai, tristemente ricorrente dalle nostre parti.
Ma la notizia che preoccupa è che sembra che anche la stessa commissione, composta dai consiglieri rappresentanti i gruppi consigliari e, quindi, i cittadini, non sia, alla fine, al corrente della reale situazione e di tutti i fatti, visto che, chi avrebbe dovuto riferire, come si è detto, ha lasciato anzi tempo la riunione.
Allora chiedo: per un assessore, che per la sua carica percepisce un’adeguata remunerazione, informare i cittadini e i loro rappresentanti è “buttare via un’ora e mezza della propria vita”?
Pochi giorni fa sempre sul Piccolo, la difesa del Sindaco Ziberna della sua giunta, addirittura con tre stipendiati in più rispetto alla precedente del sindaco Romoli, per un totale di dieci assessori. A fronte dei soldi pubblici spesi, qual è stato il valore aggiunto per Gorizia?
Incapacità di gestire le opere pubbliche, di affrontare situazioni di criticità (Scuola Perco), problematiche ambientali e di sicurezza (Livarna, transito dei TIR nel centro abitato, caso Piedimonte, caso biomasse e rifiuti in via Trieste), di rivedere in chiave sostenibile e attrattiva la mobilità urbana (piano del traffico) per non parlare poi di tutte le questioni che riguardano il sociale, compreso quella di una dignitosa accoglienza dei profughi e della grave situazione in cui si trovano tanti residenti: Gorizia può reggere altri 4 anni così? S.C.
No, ma lo farà, in quel suo modo passivo, stolido e autocommiserante, perché ormai in città aleggia lo spirito delle trincee della guerra e dei poveracci che ci vivevano e morivano dentro, cimici incluse, nel fango, con attorno ruderi e crateri di bombe. Martina Luciani
se lei pensa di aver buttato un’ora e mezza della sua vita, la città pensa di aver buttato 6 anni di tempo e un sacco di denaro avendola come amministratrice.
Vista in un bar anche ieri pomeriggio, forse sarebbe il caso di chiederle di cominciare a restituire quanto percepito in questi anni…