Variante 30 ovvero l’ennesima violenza sul territorio, sull’ambiente e sui cittadini. Strade, rotonde, parcheggi, complessi abitativi a più piani, supermercati “venduti” come sviluppo necessario, riqualificazione urbana, opportunità di lavoro, ecc. Ma la formula è vecchia e ormai superata, lo vediamo da anni, tutto questo porta solo impoverimento economico, disgregazione sociale e sofferenza ambientale in un territorio, la ex provincia di Gorizia, che, secondo uno studio Ires FVG, risulta ai primi posti in Italia per diffusione della grande distribuzione rispetto alla popolazione (825 mq di superficie di vendita ogni mille abitanti, laddove la media nazionale che è di 384 mq) .
Quale il senso economico di una “guerra” tra esercizi commerciali? I primi ad avere un pregiudizio dall’apertura di altri esercizi commerciali sono, infatti, proprio i numerosi supermercati già presenti e sempre più in sofferenza, non parliamo poi della morte certificata già da tempo dei piccoli punti vendita e del danno ai piccoli produttori locali. Ma di tutto questo la politica non si preoccupa e procede inesorabile, evidentemente mossa da ragioni “superiori” che i cittadini, comuni mortali, non possono comprendere.
Così l’amministrazione comunale uscente, di centro destra, persevera nei suoi intenti, vuole lasciare l’impronta sul territorio, ancora cemento, ancora consumo del suolo, ancora l’idea che oggi i paesi sono abitati da consumatori e non da persone: ecco, allora, il progetto di un nuovo supermercato sulle ceneri dell’ex cavalcavia ferroviario, ovvero la sostituzione di un ecomostro del passato con un altro!
Sorprende anche la previsione abitativa in quel luogo, non certo tranquillo e salubre per una zona residenziale, visto che siamo sul lato Ovest della strada regionale SR 305, in un tratto urbano ad ampia curvatura, posto immediatamente a Nord dell’incrocio semaforizzato con le vie Marconi e Cosolo, nel sito, fino a poco tempo fa occupato dal sovrappasso – oggi demolito – appartenente al tracciato dell’ex raccordo ferroviario Cormòns-Fogliano. Un tratto che è notoriamente, purtroppo, già caratterizzato da un intenso traffico veicolare.
“La pareva più granda la piassa quei ani…auti no iera…quel caminar iera la vita…’ndar cussì, pian, parlar...” (Romolo Cosolo, Fregule, 1973): oggi è ancora possibile a Fogliano? Un paese meraviglioso, formato da tre caratteristiche frazioni, Fogliano, Redipuglia e Polazzo, destinato purtroppo nel tempo a diventare, a causa di un politica ottusa e opportunista, null’altro che un tratto di strada tra un supermercato e l’altro.
Ma i cittadini sono stati interpellati? Cosa pensano? È stata considerata l’opinione dell’opposizione? Quali studi strategici sono stati realizzati per giustificare, in un paese di poco più di tremila persone e già circondato da tanti altri esercizi commerciali della grande distribuzione, la costruzione di un ennesimo grande supermercato?
Tempi e modalità dell’iter stupiscono (ma non troppo!). È noto, infatti, che dalla pubblicazione del manifesto di convocazione dei comizi, i consigli comunali limitano la propria attività agli atti urgenti e improrogabili. Ora le elezioni si tengono il 29 aprile e il consiglio è convocato per il 18 aprile: l’approvazione della variante è un atto “urgente e improrogabile”?
Sarà, ovviamente, chi di dovere e nelle opportune sedi a rispondere a questa domanda. Resta, intanto, il fatto politico. Portare in aula una variante al Piano Regolatore, pochi giorni prima della scadenza del mandato, è evidente segno di opportunismo ma anche di timore di non farcela a vincere le elezioni: meglio, allora, in ogni caso, “chiudere” la pratica subito. A questo si riduce la politica oggi: a meri calcoli e interessi di parte. La democrazia, in primis la partecipazione, le persone e il bene comune non sono contemplate.
Intanto, però, c’è chi non si arrende e promette battaglia. Per il giorno della convocazione del Consiglio comunale, mercoledì 18 aprile, è prevista, alle ore 19.00, una conferenza stampa della candidata alla carica di sindaco, Alessandra Messineo, davanti al palazzo municipale.
Foglianini avvertiti, la questione è importante, fatevi vedere e, soprattutto, sentire! Stefano Cosolo
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