E’ ormai risaputa l’emersione di una nuova categoria di dipendenze comportamentali, caratterizzata dall’assenza di sostanza d’abuso, ovvero delle cosiddette nuove dipendenze tra le quali spicca quella del gioco d’azzardo patologico.
La diffusione di tale fenomeno si è registrata anche a livello regionale, con una crescita esponenziale dovuta alla concomitanza di diversi fattori, quali la crisi economica e l’enorme ampliamento dell’offerta d’azzardo. Il Friuli Venezia Giulia è la nona regione italiana per spesa in slot machine pro capite.
Purtroppo ad oggi non esistono dati epidemiologici precisi e studi validati, si hanno solo stime secondo cui la percentuale dei giocatori “problematici” varierebbe dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre quella dei giocatori “patologici” dallo 0,5% al 2,2%3. E’ molto probabile che esista una fetta di sommerso piuttosto grossa.
Le conseguenze drammatiche di tale fenomeno sono ben visibili: gli alti costi a livello sociale, familiare e sociale che il gioco d’azzardo patologico provoca, fanno di esso non un fenomeno isolato, ma una questione di salute pubblica, che si ripercuote fortemente sulla sfera comunitaria e sociale.
La promozione di azioni di contrasto al fenomeno trova purtroppo un ostacolo nella presenza di pressioni amministrative e fiscali, spesso talmente forti sul settore dell’imprenditoria da rendere difficile l’adozione di scelte etiche. In tal senso, il Comune, assieme ad altri portatori di interesse, potrebbe mettere in campo azioni che favoriscano l’adozione, anche da parte degli esercenti, di scelte alternative di reddito che siano a favore della salute dei cittadini e, soprattutto, “premiare” con la riduzione delle tasse (si pensi ad esempio a quella sui rifiuti) i titolari di locali che si impegnano a non installare macchinette mangiasoldi.
Da queste considerazioni nasce la mozione “Gorizia, comune slot-free” che verrà presentata in occasione del prossimo consiglio comunale che si svolgerà lunedì 14 maggio. ElSa.
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