Lo abbiamo saputo da facebook che, in questo caso, ha dimostrato la propria utilità. A darne la notizia gli amici più cari, artisti come lui: che nonostante la passionalità e immediatezza della propria pittura, non è riuscito ad affidarle l’intero groviglio delle emozioni che lo tormentavano.
Maurizio Gerini se n’è andato. Un’uscita di scena in punta di piedi, tipica del personaggio che nonostante la malattia non mancava di presenziare alle inaugurazioni dei colleghi e di frequentare circoli artistici. Mantenendosi in disparte, in silenzio, scrutando tutto con quegli occhi pieni e profondi, spesso incupiti dai pensieri, che si aprono in un sorriso sincero come immagine di copertina sul suo profilo del social network.
Nato a Gorizia nel 1954, aveva frequentato l’Istituto d’Arte Max Fabiani sotto la guida di Cesare Mocchiutti da cui aveva appreso la carica espressiva travolgente, spesso venata di simbolismi ed enfatizzata da colori pieni, stesi senza mezze misure. Ha scelto le onde dell’Isonzo, simili a quelle delle emozioni che lo hanno travolto in vita, per farsi accompagnare in quel “Paradiso degli artisti” che l’amico Luciano De Gironcoli spera abbia accolto quanti lo hanno preceduto: lo stesso Mocchiutti, Mario Di Iorio, Nico Di Stasio. I funerali saranno celebrati lunedì mattina alle 9.30 nella chiesa di Sant’Ignazio. Eliana Mogorovich.
Il fiume ” sacro ” ha saputo accogliere questo uomo di valore e coraggioso.