In questi giorni gli amici e i colleghi hanno salutato Vito Dalò, recentemente pensionato e da poco trasferito nella sua terra d’origine, la Puglia, la regione “a macchia di leopardo” come la definisce lui stesso, perchè da una parte legata a vecchi vincoli agrari e a tradizioni di obbedienza al latifondista, dall’altra terra di lotte mezzadrili e bracciantili di grande intensità.
Con la partenza di Vito la città e gli amici perdono un punto di riferimento importante: bene ha fatto Igor Komel a dargli un riconoscimento in occasione della recente mostra di quadri di artisti disabili inaugurata al Kulturni dom. Vito era uno dei più vecchi membri del Forum, socio fondatore più di dieci anni fa e suo primo presidente. Amava il dialogo, l’inclusione, la ricerca dei punti di contatto con gli altri e per questo la discussione in via Ascoli era sempre stata vivace e accesa.
Ma Vito è soprattutto conosciuto – anche all’estero dove ha tenuto laboratori teatrali in Francia, Germania, Lussemburgo, Austria – per la sua straordinaria attività con i disabili nelle scuole del territorio. Decine di laboratori, prima con il CPAR e poi con il CISI, per integrare questi ragazzi e farli assumere un ruolo in una rappresentazione scenica che metaforicamente richiamava il posto che essi dovevano avere nella società, non per pietismo, ma perchè lo potevano ricoprire davvero, se solo si fossero superate resistenze e pregiudizi.
E in questa azione di integrazione Vito ha sempre coinvolto altri collaboratori, insegnanti, genitori, famiglie, ragazzi, allargando la questione della disabilità all’intero tessuto sociale. Ho seguito l’attività di Vito a scuola e a teatro con iniziale scetticismo: avevo paura che si trattasse di finte e pietistiche integrazioni, dove il “normale” doveva farsi di fatto carico del disabile senza guadagnarci nulla, ma ho capito che non era così quando ha visto che alcuni ragazzi avevano molto da insegnare ai “normali”, sia per quanto riguarda la disinvoltura e la capacità di intrattenere il pubblico, sia per quanto riguarda l’uso del corpo, in certi casi molto più sciolto e disinibito. Insomma una relazione con i “diversamente abili” paritaria, affettuosa e divertente.
Con la rassegna ALTRE ESPRESSIVITA’ Vito ha portato in tutta la provincia bellissimi spettacoli di altre compagnie e gli studenti, vedendo i compagni meno fortunati sul palco, hanno capito come è piacevole vivere al plurale, senza bisogno di discorsi moralistici. La città non è stata avara con lui: il lavoro di Vito è stato riconosciuto. Ha lavorato all’estero, ha vinto premi prestigiosi a livello nazionale, ha ottenuto il titolo di Cavaliere, che tutti noi gli invidiamo. Con la compagnia Attori per caso ha creato per i ragazzi che avevano terminato la scuola e non avevano più punti di riferimento un’occasione straordinaria di incontro, di proseguimento di un’esperienza, di viaggio.
Vito ha sempre avuto come modello Basaglia e la sua pratica di inclusione ed è riuscito a modificare davvero una mentalità, un atteggiamento, un modo di giudicare la disabilità. La sua attività va continuata a tutti i costi, il territorio che lo ha conosciuto e apprezzato deve proseguire nel lavoro da lui iniziato, tanto più oggi dove il disagio, il malessere, l’impossibilità di vivere serenamente nei contesti educativi si sta allargando a macchia d’olio tra i giovani. Far cadere l’esperienza iniziata immiserirebbe di molto il tessuto culturale cittadino.
Quindi istituzioni non mollate ciò che da Vito abbiamo appreso. Per fortuna questo non è un necrologio, Vito sta bene, è attivo e ha già in mente nuove storie da portare sul palco. Andando via ci ha lasciato qualcosa di importante, cui il Forum vuole prestare la massima attenzione: i temi dell’integrazione, del disagio, dell’inclusione sono temi fondamentali da affrontare, soprattutto oggi. Vito, ci mancherai tanto, da tutti noi del Forum ti arrivi un grande abbraccio: facciamo gemellaggi, gite, scambi e inclusioni con i pugliesi! Non perdiamoci di vista. adg
Concordo parola per parola con quanto scritto da Anna. Vito è un punto di riferimento nel mio e nostro percorso culturale, sociale e politico. Ed è un amico prezioso in questo tempo nel quale spesso i rapporti sono frammentati e complessi. La distanza potrà arricchire l’esperienza e consentirà a tante altre persone di crescere con il suo aiuto. Un augurio grande di buon cammino, procediamo insieme unendo il sud e il nord!
Andrea B.
Grazie Andrea un vero amico sempre presente nel bisogno. Un grande maestro culturale e di vita. Vi aspetterò per costruire un ponte culturale e di collaborazione tra nord e sud. Un abbraccio Vito
Grazie Andrea, un vero amico sempre presente nel bisogno. Un maestro dal quale ho imparato molto. Vi aspetterò per costruire un ponte culturale e sociale tra nord e sud. Un abbraccio Vito