L’ultima volta che Italia e Malta hanno intonato l’Ambarabaciccicoccò morirono 268 persone e i nostri politicanti versano una marea (tanto per stare in tema) di lacrime di coccodrillo. Ce la faranno i nostri eroi a battere questo record?
Attendiamo qualche ora per conoscere il verdetto, prima però facciamo un passo indietro.
“Si chiudano i porti” grida Salvini, che suona quasi come un “alzate il ponte levatoio”, tanto nel medioevo ci siamo tornati già da un po’.
Un caso che lo faccia a urne ancora aperte (per chi non lo sapesse ieri si è votato in 700 comuni italiani). Certo che no, dal momento che tutta la campagna elettorale verdognola è stata condotta sulla pelle dei migranti.
Ora la situazione è questa: la nave Aquarius (nome abbastanza infelice, che mi fa pensare alla sorte dei pesci nella boccia di vetro che nuotano su e giù senza sosta) che ha salvato 629 persone arriva a Malta. Malta non ne vuole sapere ma poiché l’obbligo dei soccorritori è portarla in un porto sicuro ecco che entra in gioco l’Italia.
Cosa prevede la Convenzione europea dei Diritti Umani? Che l’Italia abbia il dovere di far sbarcare le persone che in questo momento si trovano a bordo dell’Aquarius (tra cui, per la cronaca, 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne gravide). In caso contrario il nostro paese violerebbe un bel po’ di articoli della convenzione.
A ciò si aggiunga che il principio di non respingimento è un principio fondamentale del diritto internazionale (la Convenzione di Ginevra vi dice qualcosa?).
E i 5 stelle in questo frangente che dicono? Muti come pesci nell’Acquario. ElSa
Rispondi