Degno di Agatha Christie, il mistero attorno alla delibera sullo statuto della Fondazione merletti e il conseguente consiglio annullato a meno di 24 ore dalla sua indizione.
Commissione bilancio, statuto ecc, lunedì scorso: una volta finiti i lavori, il presidente Cagliari apre una concordata riunione informale dei capigruppo per stabilire la data del prossimo consiglio comunale. Dice che all’ordine del giorno ci sono al momento, oltre alle mozioni presentate dai consiglieri, solo due delibere. Una di queste, in particolare, riguarda modifiche allo statuto della Fondazione merletti. Dovrebbe passare prima in commissione, ma non c’è tempo per convocarla prima del consiglio. Anzi, di riconvocarla, visto che si era appena conclusa due minuti prima.
Ma come? Dice giustamente qualcuno della maggioranza. Eravamo qua, c’era anche l’assessore competente, poteva essere
illustrata adesso nel punto relativo alle classiche varie ed eventuali… Anche perché nessuno sa di cosa si tratti, quali siano le modifiche allo statuto che andremmo a votare. “Credetemi, sono normali prese d’atto.”dice una voce della maggioranza, che evidentemente l’ha letta la delibera. Già sul credetemi nessuno gli crede più. Sarà anche così, ma allora almeno mandatecela via mail, che non ci troviamo in aula a dover leggere per la prima volta il documento e a chiedere di ritirarlo perché necessita di ulteriori approfondimenti.
Ok, facciamo così: fissiamo il consiglio per il 26 e domani gli uffici vi inoltrano le modifiche. Perfetto, la riunione è chiusa. 19 giugno, ore 10.51: arriva la mail con le modifiche. 19 giugno, ore 14.52: il consiglio comunale previsto per il 26 è annullato perché le delibere (ce n’è solo una in realtà, l’altra riguarda l’avvicendamento della consigliera Oropallo) necessitano di ulteriori approfondimenti, richiesti dall’opposizione e dalla stessa maggioranza. Non erano normali prese d’atto, evidentemente. Sono talmente allo sbando che non riescono a mettersi d’accordo neanche sui merletti. E l’arsenico scorre a fiumi. AP
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