Nemmeno passate 48 ore in cui dicevamo che il bilancio della giunta era il bilancio degli auspici più che della realtà, ed ecco l’amara conferma. Chiude la terza università della città, il Ciels, la scuola superiore universitaria privata per mediatori linguistici, sita a Villa Ritter per la quale si sono spesi ben 2.8 milioni di euro per il restauro. Speriamo innanzitutto che non diventi l’ennesimo edificio pubblico abbandonato e poi destinato a parcheggio o supermercato.
Molti pensano che la sfiga sia ormai il destino della città, ma nel luogo che ha ospitato Basaglia la sindrome è già stata diagnosticata: si tratta della Buridano Pathology, una malattia che coglie gli eterni indecisi, quelli che vogliono tutto e il suo contrario e alla fine si trovano senza niente in mano.
Gorizia è contemporaneamente città che non vuole i migranti, ma che si offre adesso per ospitarne almeno cento, Gorizia è la città sia dei vecchi che dei giovani, ma ai vecchi offre marciapiedi sconnessi, case di riposo insufficienti e con sistemi di gestione obsoleti, ai giovani non offre neppure la mensa universitaria, per non parlare di luoghi di divertimento.
Gorizia è città della storia, ma fin là: dopo il 1918 meglio non andare, la cesura diventa un baratro, Basaglia il babau.
Gorizia città verde? Ma si prevedono sempre nuove urbanizzazioni con la variante 41, c’è la centrale a bio masse nel centro città e si discute di nuove centraline sull’Isonzo.
Gorizia città della bicicletta? Si, ma la puoi prendere solo dalle 13 alle 14, sfrecciando tra le macchine perchè non ci sono le piste ciclabili.
Insomma nulla viene portato avanti con determinazione, si vivacchia così di giorno in giorno, terrorizzati da chi ci potrebbe fare qualche domanda secca, tipo “vuoi questo o vuoi quell’altro?” Non sapremmo cosa rispondere e per questo ci ritiriamo e siamo la timida Cenerentola del FVG. adg
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