Il must di questa stagione sono i muri, è un dato di fatto. Il clima che si respira in Europa ci riporta alla memoria ricordi cupi, di un passato che pensavamo morto e sepolto.
La paura serpeggia, qualcuno (più in mala che in buona fede) la cavalca ed ecco che qui e lì fili spinati e muri spuntano come funghi.
Un po’ di numeri: le barriere ai confini, per fermare la piena dei migranti, nel 2001 erano 17, oggi sono 70.
La prima è stata costruita dal ministro ungherese Viktor Orbàn nel 2015. Risultati? La diminuzione del flusso di migranti sulla rotta Balcanica (quello legale perché in realtà quello illegale è prassi diffusa), lo stallo di un numero considerevole di PERSONE nei campi greci e serbi.
Come se la sfortuna di nascere in un paese povero, privo di prospettive o in guerra non bastasse, ad essa si aggiunge la messa in discussione per queste persone della loro stessa esistenza da parte della comunità internazionale.
Si trovano in una terra di mezzo, in cui non sono più nessuno: non possono tornare indietro, non possono andare avanti. Insomma per loro in questo mondo non c’è posto.
Del resto non è mica colpa nostra. Non possiamo essere considerati responsabili di tutti i mali del mondo. Mica abbiano suggerito noi a queste persone di mettersi in cammino. Non potevano starsene a casa loro?
Che poi noi già c’abbiamo i nostri problemi…
Chissà che questo video non sia un piccolo aiutino per ridimensionarli un po’. Buona visione e buona domenica di sole e mare a tutti! ElSa
https://www.internazionale.it/video/2018/05/23/muro-ungherese-porte-europa
Rispondi