Nel periodico Millennium in edicola un ampio servizio viene dedicato all’uso massiccio di droghe nel nostro paese e alla constatazione che il fenomeno è tanto diffuso e radicato da essere diventato insuperabile. Siamo (quasi) tutti tossici, o da eroina, cocaina, ecstasy, droghe sintetiche se siamo giovani, o da alcool, fumo e psicofarmaci se siamo vecchi. Insomma ogni categoria di persone ha la sua droga. Chi deve lavorare usa cocaina, chi vuole guardare dentro se stesso usa LSA, chi vuole rilassarsi si fa una canna, chi è depresso prende il Serpax, chi è insonne ha il Minias: ogni bisogno e ogni problema ha la sua soluzione nella sostanza.
E questa dipendenza di massa non costituisce alcun problema per la politica, infatti – come già dicevamo – di droga non si discute più, non compare in nessun programma politico o spot in TV e i soldi per la prevenzione sono continuamente ridotti. Negli anni ’70 la massiccia immissione nel mercato di eroina per sostituire il fumo fu letta come volontà di distruggere il movimento giovanile che stava manifestando nelle piazze.
Oggi quale è la spiegazione di questa dipendenza di massa e di questo consumo selettivo di una sostanza a seconda dell’occasione? Perchè non possiamo fare a meno di qualcosa per tirare avanti? Personalmente non ho certo risposte, ma credo che uno dei motivi del consumo siano i modelli sociali di efficienza proposti, la conclamata necessità di essere sempre positivi e sereni quando invece in molti giovani e meno giovani serpeggia l’idea inquietante che la propria singola individualità conti ben poco nelle decisioni che altri prendono per noi e che spesso siamo davvero impotenti a determinare il nostro destino.
Allora è meglio non pensare, stare bene subito, andare avanti e la sostanza copre subito il “buco” della paura e della mancanza. Comunque un fatto è certo: non è possibile non discutere di questo tema o usarlo strumentalmente per fare la solita battaglia contro gli immigrati. adg
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