Così il consigliere comunale F. H. è stato condannato a risarcire quattro volontarie, che aiutavano i richiedenti asilo, per aver insinuato che la loro opera veniva svolta solo per avere incontri intimi con afghani o pakistani. Insomma, come sempre accade, le donne erano “poco di buono” in cerca di partner giovani e disponibili.
Questa storia e l’esito che ha avuto ci insegnano molte cose. La prima è – come sempre – storica: tutte le volte che le donne si muovono, manifestano, lavorano, si divertono, sono potenzialmente prostitute. Operaie, commesse, parrucchiere, infermiere sono ritratte (l’ultima immagine su fb è di pochi giorni fa) o immaginate poco vestite e comunque disponibili. Dai campi di pomodori alle aule universitarie, dal cinema, agli uffici le donne sono sognate come oggetti sessuali, potenziali prede dell’uomo che, pur in età, pensa solo evidentemente a questo. Triste cultura patriarcale e maschile, spesso prevalente poi in persone che si professano cattoliche, devote, credenti e rispettose delle gerarchie di potere.
Secondo insegnamento: le forze che hanno governato da anni la città hanno mostrato, con la nomina di tale consigliere a presidente della commissione Pari Opportunità, non solo di non avere a cuore, ma di prendere in giro le donne, rappresentate da un uomo che le considera non certo per il loro cervello.
Forza Italia ha fatto capire, anche dopo la denuncia e la presa di posizione pubblica delle volontarie, di condividere in pieno il pensiero del consigliere, che non solo non ha sospeso, ma ha mantenuto nelle sua carica, mostrando in questo modo di considerare i problemi femminili che a Gorizia ci sono eccome, gestibili da un consigliere come quello che era stato querelato.
Il terzo e ultimo insegnamento è il seguente: bisogna che gli avversari politici inizino a tenere bocca, mani e braccia a posto, perchè i tempi sono cambiati: insulti, insinuazioni, parole e gesti saranno prontamente denunciati da chi si sente offeso o assiste ad atti contrari alle legge.
Il consigliere avrebbe potuto chiedere pubblicamente scusa, ma non l’ha fatto, dimostrando così la sua arrogante sicurezza, anzi preannunciando a suo tempo una “controquerela” non si sa a che titolo. Ma a stuzzicare di continuo la pazienza e la pietà delle donne, ogni tanto qualche zampata la si riceve. adg
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