E’ cominciata ieri la seduta del consiglio comunale e, al primo punto all’ordine del giorno, vi è stata la surroga della Consigliera dimissionaria Caterina Oropallo con Nicole Turri
Lo scorso anno aveva suscitato scalpore la candidatura di Nicole Turri tra le fila di Autonomia Responsabile a sostengo dell’attuale Sindaco Rodolfo Ziberna. Anzi, a dirla tutta, in molti nella comunità slovena sembrano non aver digerito questo boccone amaro.
Sia chiaro, ognuno è libero di candidarsi con chi gli pare… Ma noi non possiamo proprio esimerci dal porci delle domande…
Non molto tempo fa queste le dichiarazioni della neo consigliera comunale, membro della commissione per la minoranza slovena.
Vorrei che si cambiasse modo di pensare nei confronti della minoranza cominciando a definirla componente slovena della città, anche per lasciare alla storia contrapposizioni che secondo me oggi non hanno più senso. Nell’Europa unita non ci sono più confini tra Italia e la Slovenia, le nuove generazioni vogliono vivere in armonia e questa commissione secondo me può svolgere un’importante funzione in questo senso. Lavorerò per questo affinchè la componente slovena di Gorizia sia la punta di diamante nei nuovi proficui rapporti con Nova Gorica e i comuni vicini e la valorizzazione della stessa. I tempi nuovi e i nuovi assetti aprono prospettive di sviluppo impensabili fino a pochi anni fa, in campo economico, ma anche culturale, per ricomporre, nel rispetto assoluto delle varie identità di questo territorio, la storia come unicum europeo di cui dovremmo andare fieri. Credo che questo sia il compito della commissione soprattutto in un momento in cui si tende a esacerbare i conflitti, piuttosto che stemperarli. Sono convinta che si possano fare importanti azioni per la promozione delle iniziative della comunità slovena, amplificandole grazie ad una maggiore collaborazione culturale, sportiva tra le associazioni e circoli del nostro territorio e fornendo una panoramica completa ai cittadini (fonte).
Come si può non essere d’accordo con affermazioni di questo tipo?
Chissà se, coerentemente con quanto affermato, Nicole si avvarrà della sua facoltà di esprimere le proprie interrogazioni in lingua slovena e, soprattutto, chissà se il far parte della “maggioranza” renderà l’idioma slavo più digeribile a tutti i consiglieri di centro destra che si scapicollano fuori dalla porta quando i colleghi sloveni prendono parola o, più elegantemente (si fa per dire) non indossano le cuffie per la traduzione simultanea…
Riuscirà Nicole a compiere il miracolo? ElSa.
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