Quello che infastidisce di più nel leggere i commenti dei contrari alla manifestazione delle magliette rosse, non sono i sentimenti di odio e di razzismo che emergono da alcuni post, ma la banalità, i luoghi comuni, le cose dette e ripetute senza alcun senso. Cogliamo fior da fiore.
“Bravi i comunisti con il rolex che manifestano”. Dove l’indignato signore abbia visto dei rolex solo dio lo sa, ma ha orecchiato che i comunisti vanno nei salotti, mettono le maglie di cachemire, bevono aperitivi con i ricconi e lo ripete. Nella sua mente si è fissata la parola “radical chic” e la vuole usare sempre, anche quando in piazza ci sono persone che vede da anni, vicini di casa di cui conosce vita morte e miracoli.
Altra perla “Che vergogna! Portano anche i bambini!” I leghisti e i fascisti da un lato lottano per il family day, vogliono le famiglie unite e regolari, poi quando le famiglie portano in piazza i loro bambini, non va bene: anche se hanno altre idee, le famiglie rosse dovrebbero far sfilare i figli con il fucile di legno in spalla, fargli saltare nel cerchio, mettere le figlie a fare punto croce e le massaie starsene a casa ai fornelli.
Non parliamo infatti dei commenti sulle donne: o brutte al punto tale da far rimanere astinenti profughi privi di rapporti da mesi e mesi, o zoccole che stanno con i neri per secondi fini. Altre donne, gentilmente definite “zecche rosse” “sembrano uomini”, ma anche gli uomini, che hanno i capelli lunghi” sembrano donne”. I rossi sono contemporaneamente fancazzisti, ma anche lavoratori delle coop, ma anche miliardari che comandano le cooperative che rubano i soldi ai poveracci, ma anche buonisti ingenui. Insomma siamo tutto e il contrario di tutto, oggetto non di critiche sensate ma di parole prive di logica e di riflessione.
Tanti e tanti anni fa, la società aveva a cuore la cultura dei suoi cittadini, aveva legiferato per la scuola media unica e aveva capito che la gente cominciava a guardare la TV e che essa poteva diventare uno strumento efficace di diffusione delle conoscenze. Così il magnifico maestro Alberto Manzi faceva la trasmissione “Non è mai troppo tardi” e con pazienza insegnava i fondamentali. Così dovremmo fare anche noi del Forum: non aiuti alimentari al popolo, ma fuori dai supermercati diamo penne, quaderni e soprattutto quintali di libri di storia, perchè oltre ai bisogni del corpo ci sono anche quelli dello spirito e della mente, che ultimamente sono molto trascurati. adg
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