Nell’aula del consiglio comunale è sempre accaduto di tutto e talvolta si è arrivati anche alle mani, o almeno si è fatto finta di arrivarci, stando sempre ben attenti a farsi fermare da qualcuno. L’atteggiamento del “tenime se no lo copo” è sempre servito ai maschi per far vedere l’aggressività di cui sono capaci senza metterla in pratica, ben consapevoli delle possibili conseguenze legali del gesto.
Le poche consigliere presenti in consiglio comunale hanno sempre visto tali esibizioni muscolari dei colleghi con grande tolleranza e tranquillità, ben consapevoli di quello che avevano fatto i loro figli maschi alla scuola elementare per cercare di affermarsi come leader del gruppo.
C’è stata però un cambiamento nel corso di questi ultimi anni: in consiglio lo scontro avveniva tra maggioranza e opposizione, cioè tra la destra e la sinistra. Litigare tra destra e sinistra ci sta, è nell’ordine delle cose, meno normale invece è che la zuffa avvenga nella maggioranza, come è accaduto tra il consigliere Zotti della Lega e Piscopo di Forza Italia.
Ovviamente nulla è successo di concreto, perchè virili braccia robuste sono sempre pronte a fermare per tempo gli impulsivi, ma curioso è la ragione del litigio, cioè il fatto che Zotti ha dato dell’ospite a Piscopo, che a Gorizia vive da 25 anni. Ora è ben vero che la Lega considerava ospiti tutti quelli nati fuori dalla Padania, ma è altrettanto vero che la Lega di Salvini ha dismesso la linea secessionista che invocava l’eruzione del Vesuvio e la distruzione almeno di Napoli, per abbracciare una linea più cosmopolita che ritiene Italiani quelle persone di pelle bianca – e Piscopo la ha – che vivono nello Stivale.
La cosa preoccupante del litigio è che esso fa emergere qualcosa che è ormai sotto gli occhi di tutti, cioè il fatto che la maggioranza è divisa su ogni argomento, dalla questione gettoni di presenza all’identità goriziana e appare ormai una compagine sempre più divisa al suo interno e pronta a manifestare il suo malessere per ogni sciocchezza che non c’entra nulla con i problemi dei goriziani. Altri quattro anni così saranno il colpo definitivo per la città adg
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