Ogni nuova spesa per telecamere viene salutata, come si dice oggi “trasversalmente” con giubilo, perchè significa più controllo, più sicurezza, più ordine.
Possiamo discutere sino a domani sul fatto se sia giusto che una società basi la sua serenità sull’osservazione ossessiva dei suoi cittadini, se cioè l’occhio vitreo della telecamera possa sostituire l’occhio umano di chi dovrebbe affrontare il disagio che spesso porta ad episodi di trasgressione o microcriminalità, ma al di là di questo, veniamo al sodo: le telecamere servono a scoprire i malviventi?
A me pare proprio di no. Prendiamo il caso della Perco. Si può sapere chi ha bruciato la scuola dopo mesi e mesi di indagini e con un danno enorme per la città?
Altro esempio. Mesi fa, quando c’è stata la crisi dei migranti, che adesso il sindaco vuole nuovamente accogliere in una caserma, qualcuno aveva cercato di sfondare la rete messa a ostruire la Galleria Bombi.
Prontamente il primo cittadino aveva detto che l’occhio vigile della telecamera avrebbe svelato il mistero in quattro e quattro otto, comunque il primo cittadino qualche sospetto l’aveva. Chi protestava per la chiusura della Galleria? Chi aveva denunciato il trattamento dei migranti? Chi faceva i cortei con drappi rossi? Eh, non ci voleva Montalbano per indirizzare i sospetti in una direzione mancina. Eppure anche su quella storia è piombato l’oblio. Ma non basta.
Il giornale, tempo fa, ha denunciato un furto alla pelletteria Tomani con asporto di tutte le borsette della collezione autunno – inverno. Ora lì siamo in pieno centro città, possibile che nessuno abbia visto qualcosa?
E le recenti enormi scritte in nero con tanto di svastica inneggianti ai NAR, al cattolicesimo di Ratzinger visibili in tutta la città non hanno autore?
No, perchè viene da chiedersi a chi sia stato dato l’appalto di queste servizio, magari ci hanno rifilato gli occhi di vetro con la catarratta che avevano in magazzino, visto che non vedono veramente niente. adg
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