Gorizia non è una città che ama le biciclette, lo abbiamo detto in tanti e tante volte. Basta vedere il sistema di noleggio nelle rastrelliere che sinora mi pare sia costato poco più di 500.000 euro: i goriziani non lo usano perchè la bici già ce l’hanno, i foresti non la usano perchè dovrebbero prendere il tesserino che li abilita negli uffici comunali di primo mattino.
In tantissime città c’è un sistema con un’app sul cellulare e la bici che, finito il giro, si lascia dove si vuole, ma si sa, noi non possiamo fare paragoni con altre città e non copiamo da nessuno!
Il fatto è che al goriziano piace l’automobile, non c’è niente da fare, vuole mostrarla, guidarla con il gomito fuori e la musica alta, esibirla sfrecciando, girarci per la piazza Vittoria.
Qualsiasi appello all’inquinamento, alla salute, all’ambiente lascia il concittadino indifferente: ama l’ auto e quindi vuole posteggi.
La nostra amministrazione non chiede altro. Da quando si è insediata non c’è giorno che non crei parcheggi nuovi e ovunque. Basta che giri un po’ per la città e vedi che ogni spazio vuoto, ogni anfratto è occupato dalle macchine.
Ne abbiamo avuto anche noi una prova durante lo spettacolo di Beppe Casales “Nazieuropa”: in mezzo alle sedie campeggiava una auto che non si era piegata al divieto di sosta ed è rimasta lì per tutto lo spettacolo. Abbiamo noi dovuto spostare le sedie.
Tuttavia la giunta sa che l’amore per l’auto è sempre più imbarazzante presso l’opinione pubblica, sa che per stare meglio una sana pedalata ci starebbe, sa che camminare almeno mezz’ora al giorno allontana il colesterolo e i trigliceridi, sa che Gorizia è percorribile perchè non ha salite significative, sa che il ciclo turismo è una risorsa economica che va incrementata.
Allora come si fa a fare nuovi parcheggi che siano però democratici e politically correct? Si fa come per le guerre: in nome delle donne. Se in Medio Oriente sganci la bomba per aiutare la donna a liberarsi dal velo, potrai a Gorizia fare posteggi rosa per aiutare le femmine incinte a camminare il meno possibile?
Ecco risolto il problema di un’ulteriore aumento delle soste, in nome però delle istanze del settore più debole della popolazione.
Ma, come abbiamo detto più volte, il diavolo sta nei dettagli. Quando i parcheggi rosa saranno occupati tutti da donne con il velo che, come tutti sanno, fanno molti più figli che le occidentali, quando dalla macchina scenderanno donne con il pancione e i lunghi vestiti orientali, saremo contenti o imporremo la percentuale di occupazione per gli stranieri del 45% dicendo che oltre al lavoro ci rubano pure il parcheggio? adg
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