In questi ultimi anni sempre di più il tema dell’immigrazione ha monopolizzato il dibattito politico, concentrando l’attenzione del pubblico e spaccando l’opinione dello stesso su posizioni ideologiche.
Questo articolo vuole porre l’attenzione sul fatto che le politiche dure rivolte agli stranieri sono sinonimo di politiche dure rivolte alla povertà in genere, senza distinzione di nazionalità o provenienza.
Questo è proprio l’esatto contrario di ciò che il pensiero di destra afferma e su cui ha rivolto le attenzioni dei cittadini durante le proprie campagne elettorali. Ne è testimonianza la cronostoria delle ultime elezioni comunali e gli interventi su cui la giunta cerca visibilità e consenso come sulle assegnazioni della case Ater a Gorizia.
L’atteggiamento è sempre quello di inserire elementi di discordia tra persone con “accenti diversi”, quando la base del principio amministrativo dovrebbe essere quello dare una risposta a tutti i cittadini iscritti regolarmente all’Ater, quindi regolari e versatori di tasse.
Non si dà una risposta alla necessità della casa perchè le liste di attesa sono maggiori delle case assegnabili, e si carica questo fatto su persone che hanno legalmente aderito ad una richiesta di servizio come tutti gli altri.
Facile!
Per evitare che qualcuno venga a chiedermi conto del fatto che l’Italia è fanalino di coda per quanto riguarda le percentuali di case pubbliche in rapporto a quelle private in Europa.
Per evitare che qualcuno venga a chiedermi conto che case chiuse in quanto orfane dell’ultimo anziano assegnatario defunto, rimangono tali per anni perchè necessitano di impianti rinnovati etc…e non vengono effettuati i lavori.
Per evitare che qualcuno venga a chiedermi conto del fatto di essere in stato di bisogno e non ottiene casa o aiuti pure se è italiano…
Racconto la favola del lupo straniero e il gioco è fatto.
Questo articolo però vuole anche accennare ad una storia vera, in corso d’opera, che accade mentre leggete… una storia vera a conferma di come le politiche dure contro gli stranieri di fatto colpiscano tutti; si intende tutti coloro che si trovano in stato di fragilità economica e/o socioemotiva.
Cosa pensereste se un giorno vi trovaste in ospedale perchè vi siete accorti che la vostra tessera sanitaria è scaduta e quando andate allo sportello vi dicessero… ”ma lei non può rinnovare le tessera perchè non è più residente a Gorizia”?
Cosa pensereste se foste nati e vissuti sempre a Gorizia, tranne che negli ultimi due anni…?
Abbiamo conosciuto una persona, di cui però garantiamo l’anonimato, a cui è successo questo; le successive azioni per informarsi presso gli uffici preposti ricevono risposte in termini di:
Avvenuta “cancellazione anagrafica” per irreperibilità, impossibilità a riottenere la residenza in mancanza di casa e di conseguenza impossibilità a riemergere dall’ombra. Proprio di ombra che rende invisibili si parla se cerchiamo di capire cosa sia una cancellazione anagrafica e cosa significhi non potersi reiscrivere se non si hanno i mezzi per pagarsi una casa.
Innanzitutto significa non esistere per la sanità e per la possibilità di avere un medico di base, inoltre non esistere formalmente per una presa in carico al servizio sociale, a benefici economici, alla possibilità di domandare una casa popolare.
Di questa storia, come anticipato, vogliamo solo dare un accenno perchè speriamo di poterla raccontare nella sua interezza con un lieto fine.
Ma non è finita qui per il momento, perchè c’è ancora una cosa importante da sapere e che ci aiuterà a raccontare meglio questa storia. Anche se qualcuno di buon cuore desse la possibilità di avere la residenza presso la propria abitazione gratuitamente, farebbe sicuramente un bel gesto di solidarietà dal basso, ma non potrebbe evitare il fatto che il riscritto non possa accedere per almeno due anni alle domande per le case popolari, alla misura di sostegno al reddito prevista dalla regione per aiutare chi è in grave disagio economico, per mancanza di “anzianità di residenza”.
Cos’è?? è quel presupposto inserito dal pensiero leghista e avallato anche da partiti come il PD per cui se non hai la residenza continuativa da almeno due anni non puoi accedere perchè non sei considerato adeguatamente indigeno. Pensieri fatti legge regionale e che Fedriga oggi vorrebbe portare a 5 anni!
C’è un filo conduttore tra Fedriga, l’anzianità di residenza, la cancellazione anagrafica e la legge Maroni (ex Ministro dell’Interno dell’ultimo governo Berlusconi): per regolare la questione dei senza fissa dimora questa legge diede ai comuni la libertà di cancellare anagraficamente un cittadino che si rendesse irreperibile.
Quella legge fu fatta per eliminare dalle liste dei comuni e relativi agganci ai servizi, i cittadini stranieri che si allontanavano per lavoro in altre zone di Europa o per rientri nel paese di origine oltre i 12 mesi.
Chiaramente questo coinvolge tutti coloro, stranieri e italiani poveri, che si trovano in stato di precarietà abitativa. Un esponente della lega legifera per cancellare le persone dalle liste anagrafiche e un altro aumenta le soglie per accedere ai servizi rivolti ai più poveri.
Gli stessi che aizzano i poveri italiani contro gli stranieri sono responsabili di ciò che sta succedendo ad A., goriziana doc, ma vittima di leghismo. Su questa storia ci ritorneremo come racconteremo un caso di un altro signore che grazie a questo sistema di guerra alla povertà è finito per morire lo scorso inverno in un casolare verso grado dove tentava di scaldarsi. L.C
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