Da piccoli quando ci si fermava davanti ad una vetrina perchè si voleva un giocattolo e, come al solito, non c’erano i soldi, la mamma astuta ti diceva “guarda guarda cosa c’è là” e così la seguivi dall’altra parte della strada alla ricerca di qualcosa di mooolto più bello, che non esisteva.
Adesso funziona nello stesso modo. A livello nazionale ne tirano fuori ogni giorno una: prima vogliono rivedere la legge Basaglia, poi ti distraggono con genitore uno e genitore due, poi tirano fuori l’aborto che bisogna abolire, adesso la leva obbligatoria, che tanto non ci sono nemmeno più le caserme e l’esercito è di professionisti. Intanto però ti indigni, soffri, ti brontola il colon e non pensi ai guai più gravi.
A Gorizia la tecnica è la stessa. Il Corso è in malora, ma ci sono i posteggi rosa, l’ascensore è seppellito dai rovi, ma c’è Gusti di frontiera, perdiamo, grazie al governo amico, i 18 milioni di euro per mettere a posto il Filzi e Campagnuzza, ma c’è già pronto un progetto per Straccis. Insomma di distrazione in distrazione di cose raggiunte in città ce ne sono in verità ben poche (tranne i parcheggi), ma intanto non ci siamo annoiati, affascinati dai mille e millanta progetti che sono stati presentati.
Il problema è che come in ogni gioco di prestigio quando capisci il trucco non ci credi più e quando il lupo arriva davvero per ingoiare la nonnetta, alzi le spalle alle sue disperate invocazioni di aiuto. adg
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