E così anche la centrale a gas non necessita di valutazione di impatto ambientale. Sarà come non averla, a Sant’Andrea. Saranno felici, anzi, gli abitanti che finalmente sentiranno ripartire i motori spenti della precedente centrale. Per lo stesso principio per cui, interpretando a proprio favore leggi e deroghe, si può per esempio appoggiare un ponte a un tetto di un condominio, è bastato stare sotto il limite di potenza oltre il quale la legge obbliga a sottoporre a procedura di valutazione di impatto ambientale per consentire a tutti di lavarsi le mani e con le mani pulite anche la faccia. Il limite è 150 megawatt? Noi la facciamo da 148, voi eccepite con alcune osservazioni, noi integriamo la documentazione, voi a quel punto potete girarvi dall’altra parte e siamo tutti contenti.
Andrebbe fatta lontanio dal centro abitato? Ci sarà sicuramente qualche norma risalente alla notte dei tempi e mai modificata che permette di derogare alla deroga… Film già visto nella vicenda biomasse. Si interpreta sempre per favorire gli speculatori, perché di mere speculazioni senza nessuna ricaduta benefica per la comunità si tratta, mai in autotutela dei
cittadini, la cui salute è affidata ai classici monitoraggi all’italiana a impianti in funzione.
Resta come dice il comitato nobiomasse, il ricorso al Tar. Chissà quale sarà il parere dei legali del comune: oltre a tutelare il
proprio d”interesse facendo causa al comune stesso come è avvenuto di recente, ravviseranno in questa vicenda gli estremi per ricorrere , a tutela degli interessi di tutti? AP
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