Les jeux sont faits. Ma saranno fatti veramente? I lavori intendo! Perché, per quanto riguarda l’ascensore al Castello, sembra che l’approccio dell’amministrazione sia come quello al tavolo verde. Punto tutto su un numero e mi affido alla Madonna e a tutti i santi.
Stando ai comunicati di oggi, “prima di procedere al completamento dell’ascensore al Castello, c’è soltanto da bandire la gara d’appalto, individuando la ditta che dovrà effettuare i lavori”.
A guardare come sono andati gli ultimi affidamenti in città, quel “soltanto” stona un po’.
Il cantiere aprirà a dicembre, sia mai che il miracolo di Natale possa avvenire, insomma “la strada è spianata”, anche se di spianato negli ultimi anni c’è stato solo un monte, la risalita al Castello appunto.
L’opera prevede la realizzazione di una struttura in sotterraneo, la sistemazione della scala, una seconda scalinata rivestita in pietra, una galleria di collegamento fra la stazione Castello e l’ascensore di risalita al terrapieno della seconda cinta muraria, la realizzazione della stazione stessa, un pozzo verticale con al suo interno un vano scale circolare e l’inserimento di un ascensore verticale, l’acquisto (ma sì, crepi l’avarizia), di un terzo ascensore verticale da collocare all’interno del vano già realizzato. Insomma, una passeggiata di salute.
Su questo blog non abbiamo mai nascosto la nostra contrarietà a quest’opera che riteniamo inutile e dannosa… Ma il punto è un altro. Vi siete guardati in giro? La situazione è desolante.
Può un’opera pubblica, per quanto avveniristica, ridare vita a un corpo agonizzante? Di solito non si procede al contrario? Prima si vivacizza un luogo e poi lo si arricchisce con infrastrutture?
Non a Gorizia, evidentemente; noi siamo controcorrente. A noi piace scommettere al tavolo di gioco e, come dei ludopatici, continuare a oltranza con la vana speranza di rifarci. ElSa.
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