Due parole su quanto dice il sindaco che critica il discorso di don Marotta. Perchè non si può star zitti e bisogna, ancora una volta, citare i massimi sistemi? Perchè la logica razionale deve guidare le nostre azioni non la pancia o le budella. La testa, che piaccia o no, è la parte più nobile del corpo e a quella dobbiamo dare fiato, conculcando invece altre flatulenze.
Ecco i punti deboli:
1) “L’errore è quello di far credere che ci sono risorse per tutti. Far credere questo attira persone da stati stranieri”. Le risorse invece ci sarebbero per tutti se non fossero sprecate di continuo perchè non ci sono progetti seri per la città. Non voglio citare lo spreco di 10 milioni di euro dell’ascensore, ma vogliamo parlare degli appalti pubblici che si sgretolano (docet Piazza S. Antonio) dopo pochi mesi? Oppure degli oltre 500 mila euro di biciclette inutilizzabili sulle rastrelliere? Qualche progetto per il welfare oltrechè la distribuzione di sussidi ce lo abbiamo? Mi pare che l’opposizione in consiglio comunale su questo abbia detto qualcosa. Il problema è che in città non si è mai voluto fare un progetto di integrazione serio, come lo SPRAR, che avrebbe portato, nella massima trasparenza, posti di lavoro anche ai giovani goriziani.
2) Il regolamento Ater era a conoscenza di tutti. Perchè ci si scandalizza solo ora? Per difendere i cittadini goriziani! Quelli che hanno preso la casa in Campagnuzza con i cognomi stranieri lavorano e pagano le tasse da noi, non sono clandestini, hanno figli che vanno a scuola, magari perfettamente integrati e il ruolo di un sindaco è quello di creare una comunità nella sua città, non quello di dare sempre colpe ad altri (la Chiesa, la Sovrintendenza, ecc) vellicando la politica dello scontro, della ricerca del nemico, del rancore che sta facendo collassare il paese. Essere sindaco vuol dire comprendere che goriziani sono anche i volontari, quelli che accolgono, quelli che integrano, quelli che insegnano italiano. Ma per questi concittadini il sindaco non ha mai avuto parole di riconoscimento.
3) La chiesa deve fare la chiesa. E non è proprio esattamente quello che ha fatto? La chiesa si deve occupare dei poveri, degli esclusi, deve prendere posizione. Non appartengono invece alla Chiesa quelli che manipolano rosari, si fanno i selfie durante i funerali e consentono il tiro al bersaglio quotidiano, che chiamano “goliardata”, contro gli stranieri, come avviene ormai tutti i giorni.
Visto che il primo cittadino gli ambienti della Chiesa li ha frequentati, si ricorderà bene che gli individui in questione vengono chiamati “sepolcri imbiancati”. adg
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