Impressionante il percorso di Forza Italia, ormai diventata una fetta di prosciutto tra Casa Pound e Lega. Lo slogan “prima gli Italiani” spopola ormai non solo nel “Primato nazionale” ma pure nelle parole del sindaco che tuona contro le assegnazioni di case a cittadini stranieri.
Allora cerchiamo di essere chiari. Parole a vanvera, dette da persone elette che hanno responsabilità, andrebbero misurate perchè qualche testa calda, che non capisce che l’attuale sindaco magari sta pensando di transitare con il più forte alleato leghista, ci crede e comincia a lanciare frasi razziste.
Inoltre il discorso che fanno i signori di destra proprio non sta in piedi: creare ghetti certo non è bene, è meglio che gli appartamenti siano vissuti da persone diverse che possono socializzare, ma questo – attenzione – vale non solo per gli stranieri, ma anche per gli italiani: non è produttivo, come ci insegna l’esperienza triestina, concentrare in un unico casamento malati di mente italiani, alcolisti italiani, solo vecchi italiani: insomma la varietà (sani, malati, vecchi, giovani, bianchi e neri) costituisce una variabile che può aiutare salute, benessere collettivo e aiuto reciproco.
Comunque parliamo di regolamenti di assegnazione ben noti ai politici che hanno governato la città e la regione, di ragionamenti che potevano essere fatti almeno 10 anni fa, quando si è cominciato a parlare di un contratto di quartiere a Campagnuzza che doveva essere innovativo dal punto di vista architettonico e urbanistico e si è ridotto invece all’edificazione di casamenti popolari; insomma c’era tutto il tempo per discutere e fare.
Nulla si è fatto e adesso si alimentano discorsi inutili e propagandistici che possono creare tensioni, laddove il compito delle amministrazioni è solo uno: integrare al meglio. Se gli orfanelli di Silvio cercano una sponda solida nel nostro Capitano, o meglio ancora, da Lorenzo Fontana, così possono prendersela anche con i gay e la legge Mancino, si accomodassero, ma senza strumentalizzare problemi seri. adg
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