Più controlli, più pattuglie, più telecamere, manca solo più ronde ma ci arriveremo. Di fronte all’assenza di politiche giovanili, si delega alle polizie il compito di intervenire, ovviamente a posteriori.
Non ci si chiede mai perché. In mancanza di azioni ci si affida alle reazioni. In assenza della testa, ci si accontenta del lavoro del braccio. Per carita, il prefetto fa il suo mestiere, ma quello che stupisce è l’assenza di una visione politica sul mondo giovanile.
Spazi (gli skaters sotto il famigerato cavalcavia, a nova gorica uno skate park, solo per fare un esempio) soldi (il comune investe nei giovani molto meno di quanto investa in Gusti di frontiera, si pensi che interi uffici lavorano gran parte dell’anno praticamente solo a quello), azioni sul territorio (niente, se si eccettua l’aberrante silent night) visione della città (che potremmo tranquillamente ribattezzare Ospizia).
L’ultimo concerto in città? 2001, un’esordiente Elisa in piazza Vittoria. Dai quattordici anni in su i ragazzi spariscono dai radar, per loro la città è meno interessante del Tiare. Non sarà una “perquisa degli sbirri” a cambiare il loro modo di vedersi e di vedere il mondo.
Canne, o peggio alcol, pastiglie, coca, roba, meta, sono conseguenze, non cause di un malessere. Bullismo o vandalismi vari altrettanto. Chi si illude che sia utile che la polizia frughi nelle tasche dei ragazzi, vuole solo darsi una lustrata alla propria coscienza.
Anziché sapere cosa c’è nei loro jeans o negli zaini, sarebbe meglio chiedersi cos’hanno nella testa e nel cuore. AP
Finalmente un bell’articolo e centrato!! Organizzate un momento di approfondimento sullo stato del disagio! Invitate gli operatori, visto che tu Andrea li conosci. Fate risuonare ciò che non esce sulla modestissima stampa locale. Grazie, Andrej
Ho visto dopo che avete già organizzato per il 13 settembre…