“Voce dal sen fuggita, più richiamar non vale” per cui lo sfogo del capogruppo di Forza Italia che accusa la maggioranza di dilettantismo politico pesa come un macigno. Ad essa si aggiunge il giudizio acido del consigliere Roldo che dice che la città non è contenta di questa amministrazione.
Per quanto riguarda le dimissioni date da Gentile la scena non è nuova in consiglio comunale: la maggioranza era sempre rissosa ma Romoli riusciva a gestire la situazione e a calmare gli animi. Ziberna ci riesce evidentemente di meno, anche perchè in poco più di un anno di amministrazione le figuracce sono state tante e i risultati raggiunti davvero scarsi, i provvedimenti sono stati spesso pasticciati e le decisioni prese e ritirate non hanno giovato alla sua immagine.
L’azione amministrativa dà l’impressione che non ci sia né una linea né un progetto. Ma la cosa che rattrista ancora di più è il ritiro delle dimissioni fatto dal consigliere dopo lo sfogo. Perchè se è vero che la giunta è inadeguata, se è vero che non c’è un’ idea di futuro della città è altrettanto vero che allora la maggioranza sta insieme solo per avere la sedia, il posticino, il ruolo di “prestigio” e del bene della città non si interessa.
Si urla, si grida, si minaccia e si protesta ma tenendo sempre bene stretta la sedia sotto il sedere. Il problema è se Gorizia può davvero perdere altri quattro anni nelle improduttive baruffe chiozzotte di chi ci amministra. adg
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