E’ tanta la carne che ieri sera in Consiglio comunale è stata messa sul fuoco: dal vergognoso silenzio dell’amministrazione sull’ottantesimo delle leggi razziali, come se a Gorizia non fosse sparita un’intera comunità di cittadini GORIZIANI, all’altrettanto vergognoso silenzio dell’Assessore Sartori (probabilmente più caldamente suggerito che deciso in autonomia) in occasione dello scoprimento della targa dedicata ai GORIZIANI antifascisti incarcerati in via Barzellini, allo spinoso problema delle barriere architettoniche, al taglio di servizi essenziali nell’affiancamento scolastico, alla centrale a gas a Sant’Andrea.
Quello che stupisce, tuttavia, è il tenore delle risposte del sindaco che sembra dimenticare di essere il primo cittadino e di rappresentare tutti i cittadini GORIZIANI (deportati, incarcerati, internati, fucilati, infoibati), e cerca goffamente di rigirare la frittata accusando gli altri di tacere su questioni a lui evidentemente molto care. Peccato però che non esistono altri sindaci a Gorizia ed è lui a doversi esprimere pubblicamente in occasione di importanti e dolorosi anniversari, ed è sempre lui a doversi prendere le responsabilità del suo ruolo politico.
Prendiamo ad esempio il discorso delle barriere architettoniche: sostiene di non avere la bacchetta magica e di non poter avere sotto controllo i 160 km e passa di marciapiedi, peccato che l’interrogazione del Forum vertesse non sui marciapiedi vecchi, ma su quelli rifatti da poco, come quello all’angolo tra viale XX Settembre e via Coronini, in cui si può ammirare un visibilissimo scalino.
Perché non si riesce a eseguire a regola d’arte nemmeno i lavori nuovi? Il controllo è veramente così difficile da attuare? Il Sindaco non ha dei tecnici che lo possono aiutare?
E ancor più imbarazzante è il continuo accusare il Forum si fare campagna elettorale… Le elezioni dovrebbero essere ancora molto lontane nel tempo ma questo continuo richiamarle ci fa seriamente sospettare che la giunta non sia così salda e il che primo cittadino sia il primo a temere di non riuscire ad arrivare a fine mandato.
Ovviamente chi vivrà, vedrà. ElSa
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