Dopo un anno di lavoro ANPI e ANED, due associazioni che a livello nazionale raccolgono molti iscritti e ricordano i combattenti della guerra di Liberazione e le migliaia di deportati nei campi di concentramento, sono riusciti ad affiggere sulle carceri di via Barzellini una targa che ricorda la detenzione di molte centinaia di uomini e donne, italiani e sloveni, che furono rinchiusi in quelle celle perchè si battevano contro la politica razzista ed oppressiva del fascismo.
Come ho detto più volte ci sono almeno due Gorizie: una che nel 1943 saluta l’arrivo degli occupatori tedeschi a braccio teso, un’altra che sul ponte IX agosto raccoglie le armi dei militari in fuga per portarle “in bosco” e combatte l’invasore alla stazione con circa un centinaio di caduti.
Sulla natura violenta dell’occupazione tedesca in città non credo si possa discutere, sul fatto che i carcerati siano stati uccisi al Castello o deportati nei lager esistono documenti e testimonianze.
Abbiamo ricordato dunque persone che si sono battute per la libertà e dalla parte giusta, quella della democrazia e contro la dittatura. Non dimentichiamo che se viviamo in un paese libero lo dobbiamo a questi uomini che hanno ridato dignità al nostro paese.
Allora perchè l’amministrazione comunale non prende la parola per portare almeno un saluto a questa cerimonia? Perchè l’amministrazione non porta il dovuto rispetto al lavoro di ANPI e ANED che meritoriamente ricordano le parti della storia che tutti dovrebbero tenere in mente? Perchè non dice nulla sulle leggi razziali? Perchè non ricorda quello che il fascismo ha fatto agli slavi e si parla solo della “seconda redenzione” della città? Perchè si tolgono le onorificenze a Tito e non si ritira la cittadinanza onoraria che Gorizia ha concesso a Mussolini?
Fare figli e figliastri non paga politicamente, qualcuno lo dovrebbe spiegare a chi ci amministra. adg
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