Ieri al Trgovski dom conferenza sulle leggi razziali del 1938 organizzata da ANPI, Istituto Regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Trieste in collaborazione con Kulturni Dom, Isonzo Soca e Forum, nell’ambito del ciclo di conferenze, giunto ormai al quarto anno di vita, dal titolo “Novecento Inedito”.
Tanta gente ha voluto ascoltare la bella relazione di Tristano Matta, uno dei più conosciuti storici locali dell’Adriatisches Künstenland, ma anche testimoniare, con la sua presenza massiccia, la preoccupazione per il diffondersi oggi di idee razziste che trovano una radice in quanto accadde 80 anni fa.
Il meccanismi della attribuzione delle colpe ad un gruppo “straniero” emarginato e poi perseguitato, la sua esclusione, la negazione della cittadinanza e l’impossibilità di lavorare, l’espulsione dalle scuole, sono i dispositivi sempre simili di cui si alimenta il razzismo e la xenofobia presenti nella società e curabili solo con la conoscenza e l’educazione, come affermato da Tristano Matta.
Una comunità deve stare attenta a questi problemi e a queste date. A Trieste, nonostante le grosse polemiche scatenate dalla mostra del liceo Petrarca ostacolata dall’amministrazione, comunque Dipiazza ha ricordato le leggi razziali in piazza Unità.
Qui invece a Gorizia non si è fatto nulla, nonostante Gorizia abbia visto la scomparsa e la deportazione di tutta la comunità ebraica. E’ possibile che in una città come la nostra esista solo la preoccupazione dell’enogastronomia e si trascurino momenti così importanti di crescita civile? adg
Hai ragione Lidia, c’è a Gorizia ancora troppa diffidenza verso i Sloveni e verso la cultura slovena. Peccato perchę in questo modo non si capirà mai il tuo vicino…