A Gradisca sono iniziati i lavori per trasformare il Cara, luogo in cui i migranti avevano un minimo di possibilità di movimento, in CPR, che sono invece posti chiusi, carceri, che imprigionano esseri umani solo perchè sono privi del permesso di soggiorno.
Nella nostra regione il governatore Fedriga, con il consenso del sindaco di Gorizia, ha proposto l’apertura di ben 4 CPR, uno per ogni capoluogo di provincia.
Poichè siamo in una zona di frontiera, per le autorità sarà possibile internare i migranti anche solo per identificare la provenienza di persone sprovviste di documento e/o richiedenti asilo.
I luoghi chiusi come il vecchi CPT , dove le condizioni di vita erano così terribili da provocare anche la morte dei reclusi, come accaduto a Gradisca, sono costosissimi, spesso in mano a cooperative che lucrano sugli ospiti.
Solo l’accoglienza dei comuni attraverso il sistema SPRAR garantisce una gestione più razionale ed umana.
Non vogliamo l’apertura di questi centri. Ieri, quando siamo arrivati al vecchio CARA, c’erano i migranti che ci hanno salutato, hanno attraversato la strada e sono venuti in mezzo agli italiani a parlare e a bere il tè.
Vedere camionette, digos, poliziotti armi in mano e caschi antisommossa ti fa capire quanto inutile, crudele e costosa sia questa irrazionale volontà di separare, rinchiudere, isolare coloro che, sempre in numero minore, stanno arrivando in Italia.
Le politiche securitarie sono dannose e funzionali solo ad alimentare paure e pubblici sadismi. Abbiamo già provato cosa significa perseguitare altre nazionalità durante il fascismo e di certo non consentiremo che questo accada.
Molti giovani e giovanissimi, presenti al corteo, fanno capire che il razzismo farà fatica a passare nel nostro paese. adg
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