Moderati da Andrea Picco, ieri sera a Straccis, davanti ad un pubblico attento e numeroso, hanno parlato Diego Kuzmin, architetto che ha raccontato la storia del quartiere operaio dei Ritter, Vito Conighi, Enzo Dall’Osto e Stefano Chiandetti ex presidenti del consiglio di quartiere che hanno ripercorso gli anni del loro mandato, ricordando com’era il quartiere e le cose fatte ma anche quelle che si potrebbero fare: una su tutte il recupero dell’edificio dell’ex dopolavoro della Safog, un tempo sede staccata della Biblioteca statale, un luogo ricco di storia, dove gli abitanti si incontravano e potevano giocare a carte, a bocce, a pallacanestro.
Ma anche la Villa Ritter, restaurata e ora deserta, non può e non deve essere lasciata al degrado, perchè, come tutti hanno detto, si tratta di un patrimonio del quartiere e dell’intera città che non lo vuole perdere. Case e palazzi costruiti con il denaro dei cittadini non possono, come accade , essere abbandonati perchè questo significa dissipare ricchezza materiale e culturale.
I luoghi sono anche segni della memoria e dell’identità di una comunità. Eccezionale il lavoro del comitato di quartiere che ha distribuito e raccolto circa 80 questionari che indicano i problemi più urgenti da risolvere.
Mi pare che l’idea di animare Straccis, di fare iniziative, di ripercorrere storia e tradizioni, di ricordare le figure che si sono spese per la collettività, fa sì che il quartiere diventi ogni giorno un luogo dove è più bello vivere.
La strada per rivitalizzare la città parte anche dal basso. Bisogna lavorare sul turismo, ma è necessario anche valorizzare il patrimonio di competenze e le ricchezze documentali presenti nei quartieri.
Unica nota davvero stonata era l’assenza dell’assessore competente del comune. Davvero un’occasione persa per lei di ascoltare e comprendere la grande ricchezza che nasce nelle cosiddette periferie. adg
Senza polemica, professoressa Di Gianantonio: avevo fatto sapere agli organizzatori che, complici impegni istituzionali precedentemente presi, difficilmente sarei stata dei vostri a Straccis. Con mio rammarico, perché – come possono testimoniare associazioni di quartiere, consiglieri delegati e referenti di ogni altra forma di rappresentanza riconducibile alle “vecchie” circoscrizioni – sono sempre disponibile a confrontarmi sulle istanze delle periferie e, se invitata, tendo a non mancare. La sovrapposizione di impegni di ieri non mi ha permesso di essere presente: non mancheranno le occasioni di confronto con i cittadini di Straccis.
Purtroppo queste scuse non sono state comunicate e la sedia con il suo nome è rimasta vuota. Nemmeno io voglio essere polemica ma mi pare che qualcuno dell’amministrazione avrebbe dovuto esserci, se lei era impossibilitata. Non è che i cittadini si riuniscano molto spesso per discutere e in quei momenti è importante esserci e ascoltare. Sarà per la prossima volta